Taglio alle pensioni d’oro e ai vitalizi dei politici per finanziare la flessibilità in uscita (pensione anticipata) e il reddito minimo per ultracinquantacinquenni senza lavoro, soprattutto se esodati: è la proposta del presidente INPS, Tito Boeri, in vista della Riforma Pensioni 2016 che il Governo ha deciso di lasciare fuori dalla Legge di Stabilità.
Pensione per nuovi esodati
Lo slittamento della riforma previdenziale ha deluso la stessa INPS: Boeri si dichiara convinto della urgente necessità di una riforma che dia risposte strutturali al sistema, anche per risolvere definitivamente il caso esodati. In manovra, infatti, c’è la settima salvaguardia, nelle intenzioni del Governo l’ultima, ma secondo Boeri:
“il tema è stato affrontato in modo tale per cui rischiamo di avere uno strascico: già ci sono forti pressioni per una ottava salvaguardia”.
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La platea degli esodati da salvaguardare, spiega il presidente INPS a “In mezz’ora” su Raitre, si continua ad allargare. La soluzione indicata: maggior flessibilità in uscita, con una pensione anticipata ma più bassa per chi si ritira prima. L’ipotesi è di un taglio del 3% per ogni anno di anticipo.
Sussidio per esodati over55
Ma il problema più urgente, prosegue Boeri, sono i veri esodati:
«soprattutto i lavoratori di piccole imprese dove non c’erano accordi, che semplicemente sono stati licenziati e non sono mai stati coperti, che si trovano tra i 55 e i 65 anni e che si sono ridotti in povertà. Lì bisognerebbe trovare strumenti di sostegno al reddito».
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Taglio pensioni d’oro
Il presidente INPS propone dunque un reddito minimo per over55enni che hanno perso il lavoro, misura da finanziare attraverso il taglio delle pensioni più alte. In particolare, con il dimezzamento dei vitalizi del politici superiori agli 80-85mila euro (si ridurrebbero del 50%, quindi intorno 40mila euro) e con un taglio più contenuto, intorno al 12%, per le pensioni sopra gli 80mila euro.
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Con il taglio alle pensioni molto alte si finanzierebbero altre due misure: misure volte alla semplificazione della ricongiunzione dei contributi e integrazione al minimo pensioni sotto i 500 euro.