Fumata nera dal Governo sulle prime misure di riforma pensioni previste nella Legge di Stabilità 2016 (da presentare il 15 ottobre): niente flessibilità in uscita (pensione anticipata), rinviata a un provvedimento specifico nel corso del nuovo. Dopo settimane in cui i tecnici dell’Economia e del Lavoro hanno studiato le ipotesi applicabili, il presidente del Consiglio, ospite a Che tempo che fa, spiega:
«Non abbiamo ancora trovato la soluzione per consentire di andare in pensione un paio d’anni prima. Se si interviene sulle pensioni senza saggezza si fa danno, quindi proporremo la soluzione nel 2016 quando i numeri saranno chiari».
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Quindi, niente flessibilità in uscita in manovra, ma la riforma pensioni resta nell’agenda del Governo per il prossimo anno. Obiettivo:
«trovare un meccanismo per cui chi vuole andare un po’ prima in pensione prendendo un po’ meno soldi possa andarci; ora dobbiamo vedere quanto prima e quanti soldi», parlando di «settimane o mesi»
Niente tempistiche precise, dunque, ma un paletto in relazione alla sostenibilità finanziaria: l’intervento per il pre-pensionamento, quale che sia, per lo Stato dovrà essere a costo zero. Si tratta di un nodo delicato, intorno al quale negli ultimi mesi si è sviluppato un dibattito che, a tratti, ha visto divergenze fra il ministero dell’Economia e del Lavoro, favorevole a misure anche a carico della collettività. Tuttavia, le parole di Renzi indicano la volontà di scegliere soluzioni che non impattino economicamente sul bilancio pubblico.
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Fra le ipotesi coerenti con questa linea formulate nelle ultime settimane: prestiti pensionistici a carico dell’impresa per lavoratori vicini alla pensione; una misura analoga a carico dell’INPS per i disoccupati vicini all’età pensionabile; anticipo dell’età pensionabile in cambio di una decurtazione dell’assegno finale.
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Agenda Legge di Stabilità 2016
Restano invece nell’agenda della Legge di Stabilità altre due misure che riguardano le pensioni: la settima salvaguardia esodati e il prolungamento al 31 dicembre 2015 dell’Opzione Donna. Per il resto, Renzi conferma le riduzioni IRES in due tempi (con un primo taglio già nel 2016), l’eliminazione TASI sulla prima casa e dell’IMU agricola nonché sugli imbullonati. Infine, annunciata una nuova misura per il rientro dei cervelli, per riportare in Italia 500 professori universitari e stimolare progetti di ricerca.