Un prestito previdenziale che consenta un anticipo sulla pensione ai lavoratori e disoccupati anziani: è l’ultima ipotesi a cui stanno lavorando i tecnici del Ministero in vista della Legge di Stabilità 2016. Una soluzione che consenta la flessibilità in uscita senza pesare troppo sulle finanze pubbliche. Una sorta di doppio binario con due diverse tipologie di prestito previdenziale: una per gli occupati (a carico dell’azienda) e una per chi perde il lavoro (a carico dell’INPS).
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Anticipo pensione
Un lavoratore a cui mancano 3-4 anni per la pensione potrebbe utilizzare uno strumento simile a quello già introdotto con la Riforma del Lavoro 2012 (articolo 4 legge 92/2012), che permette – nelle imprese con più di 15 dipendenti – di ritirarsi a 4 anni dalla pensione facendosi pagare dall’azienda i contributi mancanti all’età pensionabile e ottenendo un anticipo della pensione, da restituire poi con la maturazione definitiva del diritto.
Il meccanismo allo studio dovrebbe essere esteso anche alle piccolissime aziende, pensando quindi a opportuni strumenti di finanziamento per le PMI. Strumenti di questo tipo, infatti, sono più facilmente utilizzabili dalle grandi imprese (che hanno meno problemi di liquidità) rispetto a quelle più piccole, che fanno più fatica a pagare contributi e anticipi a dipendenti non più in forze. Ecco perché almeno per i disoccupati, il prestito pensionistico sarebbe pagato interamente dall’INPS.
Il problema delle coperture resta comunque centrale, perché le risorse della manovra (si profila una Finanziaria da 27 miliardi) sono in gran parte già ipotecate: taglio IRES, eliminazione TASI prima casa e IMU agricola e imbullonati, assunzioni agevolate, adeguamento all’inflazione delle pensioni superiori a tre volte il minimo, esodati.
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Al momento, tuttavia, le uniche certezze per la prossima manovra economica sono una settima salvaguardia per gli esodati, l’applicazione estensiva dell’Opzione Donna per le lavoratrici che maturano il requisito per la pensione (e non la decorrenza dell’assegno) entro il 31 dicembre. Per capire quali saranno le “misure sulla flessibilità in uscita” promesse, appuntamento al 15 ottobre con al presentazione della Legge di Stabilità del Governo.