Opzione Donna fino al 31 dicembre 2015, soluzione per gli Esodati con una setima salvaguardia, pensione anticipata con flessibilità in uscita: tutto nella Legge Stabilità 2016, risorse permettendo. Dopo settimane di balletto, il Governo si impegna ad inserire in Manovra più di un provvedimento di Riforma Pensioni, su cui forniscono anticipazioni i ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan e del Lavoro, Giuliano Poletti, in commissione alla Camera.
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Settima salvaguardia esodati
In arrivo quindi la settima (e ultima) salvaguardia, che il Ministro Padoan definisce “intervento definitivo” confermando la volontà di chiudere la questione esodati. Tutto dipenderà dai numeri contenuti nel provvedimento (sulla quantificazione degli esodati non tutelati ci sono stime diverse) e dalle nuove norme sulla flessibilità in uscita. Padoan torna indietro rispetto all’utilizzo delle risorse risparmiate nelle sei salvaguardie (circa 500 milioni di euro): saranno destinate alla nuova salvaguardia, che sarà finanziata compatibilmente con il bilancio pubblico.
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Opzione Donna
Nella Legge Stabilità 2016 sembra dunque trovare spazio anche l’applicazione estensiva dell’Opzione Donna a tutte le lavoratrici che maturano il requisito per la pensione – non la decorrenza del trattamento – al 31 dicembre 2015: si supera così l’interpretazione restrittiva dell’INPS, che ad oggi riconosce la pensione anticipata (a 58 anni con 35 di contributi, in cambio di un ricalcolo contributivo dell’assegno) solo alle lavoratrici con decorrenza della pensione al 31 dicembre, con prepensionamento solo per lavoratrici che hanno maturato il diritto alla pensione entro maggio o novembre 2014, rispettivamente per autonome e dipendenti, in virtù dell’applicazione delle finestre mobili (18 e 12 mesi + 1). La modifica normativa porterebbe invece definitivamente al 31 dicembre 2015 la data di maturazione del requisito.
Non si esclude un meccanismo simile all’Opzione Donna per consentire forme di pensionamento anticipato anche nei prossimi anni: si parla di prepensionamento a 62-63 anni, sempre con 35 anni di contributi e una riduzione dell’assegno intorno al 10%.
E siamo alla flessibilità in uscita: qui, ci sono solo generici impegni a inserirla in Legge di Stabilità, senza ulteriori precisazioni sulle scelte di Riforma Pensioni che l’Esecutivo intende adottare. Sul tavolo, come è noto, ci sono diverse ipotesi, da quella di Cesare Damiano (anticipo a 62 anni, con taglio del 2% annuo fino a un massimo dell’8%), a quella del presidente dell’INPS, Tito Boeri, che prevede invece un diverso ricalcolo della pensione con una decurtazione intorno al 3-3,5%.