Lavoro nero nel 30% delle aziende italiane

di Francesca Vinciarelli

23 Settembre 2015 09:00

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Il lavoro nero in Italia coinvolge un terzo delle aziende e due milioni di addetti, con 25 mld di tasse e contributi non versati: l'analisi dei Consulenti del Lavoro.

Cresce la spirale del lavoro in nero in Italia: sono 2 milioni i lavoratori sconosciuti alle autorità, che alimentano ogni anno un’economia sommersa (percependo retribuzioni in nero e senza contributi) per 41 miliardi e 837 milioni di euro, pari a un totale di 25 miliardi di euro di imposte e contributi evasi. A scattare la fotografia è la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, su dati ricavati dalle ispezioni concluse da Ministero del Lavoro, INPS e INAIL nel 2014 e nel primo semestre 2015.

I controlli fiscali effettuati:

  • nel 2014 hanno visto coinvolte 221.476 aziende, i rapporti di lavoro non denunciati emersi sono stati 77.387 (34,94%);
  • nel I° semestre 2015 sono state ispezionate 106.849 imprese da cui sono emersi 31.394 lavoratori in nero, pari al 29,38%.

In sostanza, un’azienda su tre adotta forme di lavoro in nero, un trend praticamente stabile da anni.

=> Lavoro irregolare: le sanzioni applicabili

Considerando che in Italia sono presenti circa 6 milioni di imprese registrate alle Camere di Commerci,o più un ulteriore milione di aziende e/o organismi non iscritte e che dai dati forniti da Ministero, INPS e INAIL emerge una stima di 2.100.000 lavoratori in nero, si ottengono i seguenti numeri:

  • retribuzione media giornaliera pari a 86,80 euro;
  • 241 giornate di lavoro annuo;
  • retribuzione annua non assoggetta a oneri pari a 41,8 miliardi di euro;
  • mancato gettito fiscale pari a 9,3 miliardi euro, calcolando un’aliquota media del 24,5% al netto di detrazioni fiscali;
  • mancato gettito INAIL di 1,2 miliardi euro, considerando un’aliquota media del 27 x 1000;
  • mancato gettito previdenziale pari a 14,6 miliardi di euro, considerando un’aliquota del 35% calcolata in media tra le classi di contribuzione;
  • 25,1 miliardi di euro di mancato gettito, pari all’1,5% di PIL.

=> Scarica l’elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro

Irregolarità fiscali 2015

Questa escalation alle irregolarità contrattuali insegue un altro drammatico trend: quello delle irregolarità fiscali nelle aziende. Uno scenario confermato dai dati contenuti nel Rapporto sulle misure di contrasto all’evasione, allegato alla nota di aggiornamento del DEF 2015. In oltre il 90% dei controlli mirati effettuati dall’Agenzia delle Entrate si sono riscontrate irregolarità, mentre soltanto nel 6% dei casi tutto è risultato in regola. Percentuali elevate di evasione soprattutto nelle medie aziende (97,9%), piccole imprese e professionisti (97,2%).