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Esodati senza salvaguardia ancora in attesa

di Francesca Vinciarelli

4 Settembre 2015 10:00

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Si avvicina la settima salvaguardia dalla Riforma delle Pensioni Fornero: le richieste degli esodati ancora non tutelati al premier Matteo Renzi.

Ancora in attesa gli esodati senza salvaguardia che, in cerca di una soluzione definitiva, hanno inviato tramite la “Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati” una lettera aperta al Presidente del Consiglio Matto Renzi e, per conoscenza, al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al Ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, ai Presidenti e componenti le Commissioni Lavoro di Camera e Senato.

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Lavoratori esodati

Come ormai noto, gli esodati sono quei lavoratori che sulla base delle regole previgenti la Riforma delle Pensioni Fornero, essendo ormai prossimi alla pensione, hanno stipulato accordi con il datore di lavoro come incentivo all’esodo (prepensionamento). La Riforma delle Pensioni Fornero ha tuttavia innalzato retroattivamente dell’età pensionabile lasciando i cosiddetti esodati senza lavoro né pensione. In questi ultimi 3 anni il Governo ha cercato di porre rimedio alla situazione degli esodati definendo ben sei salvaguardie, ma il problema non è del tutto risolto. Il numero reale degli esodati non è ancora stato stabilito in maniera definitiva ed ufficiale, come ricorda la lettera aperta a Renzi: “Allora per il Presidente dell’INPS eravamo quasi 400.000 mentre per il Ministro Fornero solo 65.000”. Così ancora oggi vi sono ancora numerosi esodati senza salvaguardia, almeno 50.000 secondo le stime della Rete dei Comitati degli Esodati.

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Tra le richieste degli esodati ancora non tutelati da alcuna salvaguardia quella di ottenere una risposta dal premier e di fissare un incontro con una delegazione della Rete dei Comitati degli Esodati in vista dell’inizio dell’esame da parte della Commissione Lavoro della Camera della proposta di legge per la settima salvaguardia:

“Noi chiediamo con determinazione che comprenda possibilmente almeno tutti i 49.500 esodati non salvaguardati che sono stati stimati dall’INPS e certificati dal Suo Governo al Parlamento in risposta all’interrogazione parlamentare in Commissione Lavoro della Camera n. 5/03439 presentata dall’On. Maria Luisa Gnecchi.
Per tale provvedimento il costo a carico dello Stato è pari a zero in quanto la copertura finanziaria è assicurata dagli oltre 3 miliardi di fondi residui dai precedenti 6 provvedimenti di deroga, i cui risparmi una legge dello Stato impone siano utilizzati ESCLUSIVAMENTE per ulteriori interventi di salvaguardia per gli esodati”.

Per maggiori informazioni scarica la Lettera Aperta degli Esodati al Presidente Renzi.