IGF 2011: una lettera aperta a Mario Monti per focalizzare l’attenzione sullo “spread digitale” che pesa da anni sul nostro Paese: il nuovo governo non temporeggi, bisogna investire nella Net Economy in quanto condizione necessaria al superamento della crisi. È quanto emerso all’Internet Governance Forum appena conclusosi a Trento.
Il documento evidenzia un gap oramai a livelli insostenibili, causa di ritardi e inadempienze che portano l’Italia in posizione di retroguardia nei confronti degli altri Paesi europei.
Eppure, l’economia digitale italiana «già rappresenta il 2% del PIL dell’economia nazionale e ha finora creato 700mila posti di lavoro». Le potenzialità quindi non mancano e il nostro paese brilla per creatività e competenze tecnico-scientifiche; occorre solamente intraprendere la strada che porta alla valorizzazione delle risorse.
La richiesta, firmata dai partecipanti all’Internet Governance Forum, chiede così che il nuovo governo «si impegni concretamente, anche attraverso la nomina di un ministro se necessario, per la piena implementazione di un’Agenda digitale in conformità con quanto stabilito dall’Europa».
Nello specifico, si chiede che gli investimenti non vengano posticipati al dopo-crisi in quanto necessari al superamento della stessa, che l’Italia sia protagonista nel dibattito internazionale per la definizione di una Carta dei Diritti di Internet, che venga riconosciuto quanto prima l’accesso alla rete come diritto fondamentale delle persone e la necessità di garantire il principio di neutralità della rete, la tutela dei beni comuni digitali e una regolamentazione del telelavoro.