In rivolta le imprese di trasporto dopo il taglio agli incentivi praticati nel settore: CNA FITA ha proposto una petizione per chiedere al Governo e al Parlamento di intervenire per ripristinare gli incentivi così come previsti prima del 2015. Più in particolare, quel che si chiede è di intervenire in merito alle deduzioni forfettarie e ai crediti d’imposta per le spese non documentabili legate ai trasporti personalmente effettuati da imprenditore, titolare di ditta individuale o da singoli soci di società di persone: sono state tagliate di 186 miliardi di euro e ridotte a 60 milioni di euro (-70%).
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Richieste autotrasportatori
CNA chiede ai Consiglieri regionali di proporre al Consiglio regionale uno specifico ordine del giorno, invitandoli a coinvolgere la Conferenza delle Regioni per rappresentare al Governo la gravità delle scelte che si stanno compiendo nei confronti dell’autotrasporto. Claudio Marzola, presidente provinciale di CNA FITA, sottolinea:
«Siamo di fronte ad un palese abuso frutto di un atteggiamento scorretto e prevaricatore: si cambiano le regole a conti fatti, sulla base di costi relativi all’anno 2014 che le imprese avevano già considerato nei bilanci, pressoché chiusi e pronti per esser inviati. È assurdo pensare che si possa sempre fare cassa sulle spalle delle piccole imprese, di artigiani che lavorano duramente e in condizioni di grande pesantezza. Purtroppo, le tante questioni aperte per il comparto dell’autotrasporto hanno creato conseguenze rilevanti, determinando un grande malcontento tra la categoria. Quest’ultima goccia rischia di far traboccare il vaso».
L’Associazione di categoria “Trasportounito” spiega che si tratta di una “nuova e inattesa penalizzazione fiscale per le piccole imprese di autotrasporto (per un valore di 8-10 mila euro):
“Da anni le imprese sapevano di poter contare (nell’ambito dei finanziamenti al settore) sulla deducibilità delle spese non documentate sostenuti per l’esecuzione dei servizi di trasporto. Il taglio, improvviso e unilaterale, di deduzioni forfetarie fa emergere aspetti allarmanti”.
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Imprese a rischio
Il punto è che, a causa dei tagli agli incentivi, le imprese dell’autotrasporto già provate dalla crisi economica rischiano la chiusura, soprattutto le piccole e piccolissime (c.d. “padroncini”), anche considerandola concorrenza “sleale” degli altri operatori europei (soprattutto quelli dell’Est Europa) che pagano costi inferiori per autostrade, gasolio e assicurazioni.
Risposta del Governo
Il capo di Gabinetto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Mauro Bonaretti, ha inviato ieri alle associazioni dell’autotrasporto una lettera del ministro Graziano Delrio, nella quale fa presente che:
“Nella consapevolezza della rilevanza del settore in argomento per l’intera economia nazionale, pone particolare attenzione alle problematiche da cui è investito e intende assicurare il massimo impegno istituzionale per una soluzione delle stesse che assicuri, nel rispetto della normativa nazionale e dell’UE, un equo contemperamento degli interessi della collettività e delle categorie coinvolte”.
Le associazioni di rappresentanza dell’autotrasporto sono state inoltre convocate per il 23 luglio per fare il punto sulle problematiche con il ministro Delrio.
Petizione
La petizione è disponibile anche online sul sito CNA FITA.