Pensione anticipata dopo la NASpI: la Quota 103 non è obbligatoria

Risposta di Barbara Weisz

22 Novembre 2024 12:45

Giovanni chiede:

Ho i requisiti per la Quota 103 e nel 2026 maturo quelli per la pensione anticipata. Se fossì licenziato, potrei fare domanda di NASpI oppure sono costretto ad uscire subito?

Chi ha già maturato Quota 103 può attendere di raggiungere la pensione anticipata Fornero e intanto chiedere la NASPI in caso di licenziamento, senza essere costretto ad uscire subito.

Non c’è alcun obbligo di legge che impone al lavoratore con il requisito per la Quota 103 di ricorrere a questa forma di flessibilità in uscita, facendogli peraltro perdere un eventuale diritto a un trattamento di disoccupazione.

Durante  i due anni di sussidio di disoccupazione previsti dalla NASPI, si maturano infatti contributi utili per raggiungere il diritto alla pensione anticipata ordinaria, che a differenza della Quota 103 non prevede penalizzazioni.

Non è prevista nessuna preclusione per i lavoratori che maturano il diritto alla Quota 103, che è una forma di flessibilità in uscita e non una pensione piena. E di conseguenza è un’opzione per il lavoratore.

La NASpI spetta però solo ai dipendenti che hanno perduto involontariamente l’occupazione per licenziamento mentre non è prevista in caso di dimissioni o di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (con alcune specifiche eccezioni, come quello di dimissioni per giusta causa).

È prevista invece la decadenza dall’ammortizzatore sociale nel caso in cui il lavoratore maturi un diritto a pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata, che richiede 41 anni e dieci mesi di contributi versati per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini.

Nel caso in cui lei, dopo aver percepito l’intero trattamento di disoccupazione (che dura 24 mesi) non abbia ancora i necessari versamenti, potrà eventualmente ricorrere alla contribuzione volontaria.

Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?

Chiedi all'esperto

Risposta di Barbara Weisz