In merito alla carta Dedicata a Te, nel caso di un nucleo familiare con ISEE sotto i 15000 euro composto da due genitori non sposati e un figlio di 3 anni, il Comune ha correttamente negato il contributo?
La carta Dedicata a te è una misura di sostegno economico prevista per i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 15.000 euro, istituita dal governo italiano attraverso il Decreto Legge n. 176/2022 (Decreto Aiuti-quater) e successivi decreti attuativi.
La carta è pensata per supportare l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità, e la sua concessione dipende non solo dai requisiti del nucleo familiare, ma anche dalla disponibilità di fondi a livello locale.
Il diniego del contributo da parte del Comune potrebbe dunque derivare da diverse ragioni, sia riguardano sia i criteri di composizione del nucleo familiare sia la disponibilità di risorse economiche locali, in base alle quali i Comuni hanno “consolidato” le liste fornite dall’INPS sui potenziali beneficiari.
Se uno dei genitori non convive o è incluso in un altro nucleo familiare, o ad esempio se la famiglia riceve altri sussidi, il Comune potrebbe correttamente negare l’accesso al beneficio.
Non solo, anche se il nucleo familiare ha un ISEE inferiore a 15.000 euro, inoltre, la concessione della Social Card dipende dal rispetto di requisiti specifici, a parità di requisiti. Ad esempio, il numero di figli e il reddito effettivo possono far pendere l’ago della bilancia verso un beneficiario potenziale rispetto ad un altro, limitatamente alle risorse ripartite per finanziare la carta.
Un elemento fondamentale è infatti legato alla disponibilità finanziaria. Nel 2024, la distribuzione dei fondi per questa misura ha seguito il principio di equità territoriale, ma in molti casi la disponibilità delle carte è stata insufficiente rispetto alla domanda. Questo ha portato molti Comuni a dover negare il contributo anche a famiglie che, pur avendo un ISEE compatibile, non rientravano tra i beneficiari per esaurimento delle risorse.
I fondi per la carta “Dedicata a te” vengono stanziati e ripartiti tra i Comuni in base a criteri stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, tenendo conto della popolazione residente e della situazione economica della zona. Questo significa che:
- ogni Comune riceve una quota limitata di fondi, proporzionale alla popolazione e alle caratteristiche demografiche locali, e quando i fondi assegnati a un Comune vengono esauriti, anche i nuclei familiari che soddisfano i requisiti ISEE possono vedere respinta la loro domanda;
- alcuni Comuni possono applicare criteri di priorità per l’assegnazione delle carte, ad esempio privilegiando i nuclei familiari con minori, disabili o situazioni di maggiore fragilità sociale.
In conclusione, se il Comune ha negato il contributo, il motivo potrebbe essere legato sia a questioni di composizione del nucleo familiare (ad esempio, se uno dei genitori non è convivente o se si percepiscono altri sussidi), sia all’esaurimento dei fondi stanziati per la carta.
È consigliabile richiedere al Comune ulteriori chiarimenti per verificare le esatte motivazioni del diniego e, se necessario, controllare la possibilità di presentare un ricorso o attendere un eventuale nuovo stanziamento di fondi.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi