Ho fatto domanda di APE Sociale ad agosto, accolta se rientrante negli ammessi. L’INPS dice che devo attendere la graduatoria nazionale: quando sarà stilata?
L’INPS risponderà in modo definitivo alla sua domanda di APE Sociale entro la fine dell’anno, riconoscendole la prestazione soltanto se saranno avanzate risorse economiche.
Questo avviene perché lei ha presentato la richiesta di certificazione del diritto alla prestazione in ritardo rispetto alla scadenza massima ordinaria, fissata per il 15 luglio.
Dopo tale data, il diritto non è più garantito e si rientra in una graduatoria nazionale, per la quale bisogna attendere la fine del periodo durante il quale è ancora possibile fare domanda di APE Sociale “tardiva”. Tale periodo si chiude il 3o novembre, dopo di chè l’INPS stila la graduatoria degli ultimi aventi diritto all’APE Sociale per il 2024.
Ci sono tre scadenze annuali entro le quali si può presentare la richiesta di certificazione del diritto all’APE Sociale, di cui le prime due ordinarie (31 marzo e 15 luglio) mentre l’ultima tardiva (30 novembre).
- Nei primi due casi, quando arriva la riposta positiva dell’INPS sul diritto alla prestazione, c’è già la certezza di veder accolta anche la domanda di APE Sociale vera e propria, che si presenta in un secondo momento (in realtà, l’INPS effettua comunque una prima graduatoria anche di queste domande, perché se non sono sufficienti le risorse stanziate rinvia la prestazione all’anno successivo).
- Chi invece presenta la domanda di certificazione del diritto dal 15 luglio al 30 novembre, come nel suo caso, deve attendere una seconda graduatoria che arriverà entro la fine dell’anno. Se i trattamenti richiesti entro il 15 luglio superano i fondi a disposizione per il 2024, allora non è riconosciuto il diritto all’APE Sociale e non è seppure previsto il rinvio all’anno successivo.
In pratica, chi ha fatto domanda dopo il 15 luglio per il riconoscimento del diritto all’APE Sociale e non è rientrato nella graduatoria di fine anno, allora dovrà ripresentare eventualmente una nuova domanda l’anno prossimo, sempre che il Governo decida per una proroga di questa misura.
Per saperlo, bisognerà attendere la bozza della Manovra 2025, attesa entro fine ottobre, che conterrà come di consueto le prime misure di riforma pensioni, ossia le eventuali proroghe delle formule di flessibilità in uscita rispetto ai requisiti ordinari della Legge Fornero.
Per la riforma vera e propria, è previsto nel corso del prossimo anno un intervento normativo più strutturale, che potrebbe anche segnare l’addio a queste forme di pensionamento anticipato, oppure potrebbe invece prevederne una loro inclusione strutturale nella disciplina previdenziale nazionale.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz