Pensione dopo APE Sociale: quando fare domanda e come calcolare l’importo

Nel caso di sua sorella l’importo della pensione di vecchiaia sarà con ogni probabilità molto simile a quello dell’APE Sociale.

La regola è la seguente: l’importo della prestazione è pari a quello della pensione maturata nel momento in cui si presenta la domanda ma con un tetto a 1500 euro.

1. Quindi, coloro a cui spetterebbe una pensione più alta prendono 1500 di APE fino a quando non maturano il diritto alla pensione vera e propria: da quel momento incassano l’assegno pieno calcolato in base alla totalità dei contributi versati.
2. Chi invece nel momento in cui va in APE ha conseguito un trattamento previdenziale inferiore al tetto massimo di 1500 euro (come evidentemente sua sorella), percepisce già una somma che corrisponde alla pensione maturata in quel momento in base ai contributi versati. Vero è che ci sono minime differenze sul calcolo, ragion per cui potrebbero esserci piccoli scostamenti rispetto all’attuale assegno, ma nulla più.

Per quanto riguarda la domanda, le confermo che non c’è un automatismo che trasforma l’APE Sociale in persone di vecchiaia: è il titolare di APE Sociale che deve presentare la domanda di pensione di vecchiaia non appena ne matura il diritto (ossia al compimento dei 67 anni), perchè dalla data in cui si matura la prima decorrenza utile (e non la maturazione del diritto), scatta la decadenza in automatico dal trattamento assistenziale.

La domanda di pensione di vecchiaia può essere presentata anche prima rispetto alla decorrenza del diritto, in genere lo si fa nel trimestre precedente. Quindi, la cosa migliore è chiederla con tale anticipo così da evitare di rimanere scoperti a fronte di possibili ritardi o eventuali lungaggini burocratiche della pratica.

=> Pensione ordinaria dopo APE Sociale: come funziona?

Come chiarito dall’INPS con la circolare 100/2017, in qualunque momento lei farà domanda, con il primo rateo di pensione prenderà comunque le mensilità arretrate.

Risposta di Barbara Weisz