Il cuneo fiscale come incide a livello pensionistico? Ci sarà una riduzione del trattamento pensionistico?
La ringrazio per la domanda che mi consente di precisare un aspetto fondamentale del taglio del cuneo fiscale. Si tratta di una riduzione della quota di contributi a carico del lavoratore, che vanno a incrementare il lordo in busta paga ma che non comporta nessuna penalizzazione sulla pensione.
Proprio per questo la misura ha un impatto importante sulle finanze pubbliche: la parte di contributi che il lavoratore non versa viene pagata direttamente dallo Stato. Di conseguenza, la posizione contributiva resta invariata e non c’è alcun negativo sul montante contributivo, che resta pienamente base di calcolo della futura prestazione previdenziale.
La norma contiene la seguente precisazione: «tenuto conto dell’eccezionalità della misura, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche». Significa per l’appunto che non riduce la pensione futura.
La ratio è quella di ridurre la pressione fiscale e contributiva sul lavoro dipendente, senza penalizzarne le prestazioni spettanti. I contributi che il lavoratore non versa all’INPS vanno quindi direttamente in busta paga, incrementando lo stipendio netto.
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La misura è stata inserita nella Legge di Bilancio 2024 (comma 15 legge 213/2023) e prevedibilmente sarà prorogata anche per il 2025.
Consiste in un esonero dall’obbligo di trattenuta previdenziale nella misura di sei punti percentuali per chi ha una retribuzione imponibile fino a 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima. Il taglio sale a sette punti se la RAL non eccede 1.923 euro al mese, sempre al netto della tredicesima.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz