Sono insegnante di ruolo dal 1988, dal 1995 in part-time e libero professionista in gestione separata INPS. Come sarà la mia posizione pensionistica?
La contribuzione derivante dal suo ruolo di insegnante sarà utilizzata per determinare la sua pensione principale. I periodi di lavoro part-time influenzeranno l’importo della pensione: la retribuzione ridotta comporta una minore contribuzione ai fini dell’importo dell’assegno finale ma, ai fini del diritto alla pensione, gli anni di servizio part-time sono comunque considerati per intero.
I contributi versati alla Gestione Separata possono dare diritto a una pensione supplementare, erogata al raggiungimento dell’età pensionabile, visto che si tratta di molti anni.
È possibile utilizzare il cumulo dei contributi (introdotto dalla Legge 232/16) per sommare i periodi non coincidenti presenti nelle due gestioni previdenziali, al fine di ottenere un’unica pensione. Tra l’altro, il cumulo si può utilizzare anche per maturare la pensione retributiva sfruttando contributi anteriori al 1996.
Se il lavoratore non presenta la domanda, le gestioni contributive rimangono separate e il diritto alla pensione sarà valutato autonomamente per ciascuna gestione. Questo potrebbe portare alla maturazione di più pensioni (in tempi diversi), ognuna calcolata in base ai contributi versati nella rispettiva gestione.
Il cumulo dei contributi avviene però d’ufficio da parte dell’INPS nei casi in cui non sia stata ancora perfezionato il diritto alla pensione dei dipendenti. Diversamente, la prestazione da richiesta e viene liquidata nella gestione speciale.
Lei ha già 36 anni di contribuzione effettiva da insegnante: al raggiungimento dei 67 anni scatterà il diritto alla pensione di vecchiaia. Se invece è più giovane, per raggiungere i 42 anni e 10 mesi richiesti per la pensione anticipata, dovrà lavorare ancora circa 6 anni, quindi fino al 2031.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi