Pensione sociale e affitto casa

Il reddito derivante da locazione può effettivamente impedire l’accesso all’assegno sociale per coloro che raggiungono i 67 anni, qualora superi le soglie stabilite per questo beneficio. La prestazione assistenziale è infatti riservata a cittadini italiani o a stranieri con permesso di soggiorno a lungo termine che vivono in Italia e si trovano in condizioni economiche di difficoltà.

Per ottenere l’assegno sociale completo, il richiedente non coniugato non deve superare un reddito annuo di 6.947,33 euro (equivalente a 534,41 euro al mese per 13 mensilità). Se il richiedente è sposato, la soglia di reddito familiare è fissata a 13.894,66 euro annui, che rappresenta il doppio dell’importo dell’assegno sociale.

Secondo la normativa, ai fini dell’accesso all’assegno vengono considerati diversi tipi di reddito, compreso quello da prodotto da immobili dati in affitto. Rilevano anche gli investimenti (titoli di stato, obbligazioni, ecc.) mentre è esclusa la casa di abitazione principale.

Nel caso di un reddito inferiore alla soglia limite, il beneficio può essere concesso, ma in misura proporzionalmente ridotta rispetto alla somma eccedente il limite massimo di reddito ammesso.

Supponiamo ad esempio che un richiedente singolo percepisca un reddito da locazione annuo pari a 5.000 euro. La differenza tra il limite di 6.947,33 euro e i 5.000 euro è di 1.947,33 euro, che rappresenta l’ammontare annuo dell’assegno sociale, corrispondente a circa 150 euro mensili per 13 mensilità.

Nel suo caso, il reddito da locazione viene considerato con riferimento a quanto indicato nel contratto. Anche nel caso in cui l’inquilino risultasse moroso. Per la rendita della locazione comporta il superamento della soglia di reddito massimo può dare regolare avviso di recesso, seguendo le tempistiche di legge per il preavviso. Se l’affittuario rifiutasse di lasciare l’immobile, sarebbe infine necessaria un’ingiunzione di sfratto.

Risposta di Anna Fabi