Per chi percepisce un’integrazione al minimo della pensione ci sono limitazioni ai soggiorni all’estero, come ad esempio succede per le pensioni sociali (dove non è consentito soggiornare all’estero per più di 30 giorni)? Il limite di reddito annuo per riceverla (7.329 €) riguarda solo l’anno di andata in pensione o anche gli anni successivi? In questo caso, l’integrazione si adegua all’aumentare e diminuire eventuale del reddito del pensionato di anno in anno oppure con l’aumentare del reddito la si perde definitivamente?
Le confermo innanzitutto che, contrariamente a quanto avviene per le pensioni sociali, l’integrazione al minimo pensione non è incompatibile con soggiorni all’estero. Si tratta infatt di un mero trattamento economico che adegua gli assegni previdenziali troppo esigui ma che si applica ad una pensione effettivamente maturata, dunque non soggetta a vincoli particolari.
Il riferimento normativo è l’articolo 6 della legge 638/1983.
Il limite di reddito viene invece annualmente aggiornato dall’INPS in base all’andamento dell’inflazione e non si ferma al solo primo anno di pensionamento ma resta un parametro da valutare ogni anno: se in un qualunque momento successivo si supera il limite previsto per quell’annualità, allora perde il diritto all’integrazione.
In altri termini, l’integrazione al minimo è sempre legata al possesso del requisito di reddito e non si “cristallizza”. La soglia di reddito varia di anno in anno ed anche in presenza o meno di un coniuge.
Per un pensionato non coniugato, ad esempio, il tetto di reddito 2024 per l’integrazione al minimo della pensione è pari a 7.384 euro mentre nel caso di una coppia è pari a 21.986 euro.
Sopra queste soglie l’integrazione si riduce, fino ad azzerarsi rispettivamente a 14.657 euro (due volte il trattamento minimo annuo) per i non coniougati ed a 29.314 euro per i coniugati.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi