Ipotizzando di avere età e contibuti per accedere a una forma di pensione anticipata come Quota 103 oppure appartenere alla categoria di lavoratori usuranti (ammesso che nel 2025/2027 siano ancora presenti), volevo capire come funziona il calcolo della retribuzione.
Se vado in pensione con 4 o 5 anni di anticipo rispetto ai 67 anni di età o ai 42 anni e 7 mesi do contributi, mi viene calcolato un assegno ridotto rispetto alla pensione massima? Questo assegno rimane tale per tutta la vita o rimane ridotto solo fino al raggiungimento della massima età/contributi e poi rivalutato?
Le regole sul calcolo della pensione cambiano a seconda della formulazione prescelta.
Se utilizza una forma di flessibilità in uscita come ad esempio la Quota 103, è possibile che lei riceva un assegno ridotto fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia perché ci sono dei minimali.
Nel caso in cui invece si ritiri con una formula agevolata di tipo strutturale come ad esempio la pensione usuranti, allora non sono previste penalizzazioni.
La Quota 103 è una forma di flessibilità in uscita prevista, al momento, solo fino a fine 2024 (quindi, se non matura il requisito dei 41 anni di contributi e 62 anni di età entro il 31 dicembre, non la potrà utilizzare) e che prevede, come quantificazione dell’assegno, la seguente regola: la pensione non può superare quattro volte il minimo INPS (che quest’anno è pari a 598,61 euro e quindi porta la soglia massima dell’assegno a 2mila 394,44 euro). Chi esce quest’anno con tale formula avendo maturato un trattamento previdenziale più alto, inizierà a percepirlo solo a partire dai 67 anni, ossia quando raggiungerà l’età per la pensione di vecchiaia (aggiornato all’aspettativa di vita, nel caso in cui nel frattempo intervengano dei nuovi scatti).
La pensione usuranti, invece, non prevede alcuna penalizzazione: in questo caso si percepisce fin da subito la pensione che ha maturato in base ai contributi versati.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz