Reddito di Cittadinanza: quali sussidi lo hanno sostituito?

Risposta di Anna Fabi

20 Agosto 2024 09:31

Duccio chiede:

Avrei voluto richiedere il Reddito di Cittadinanza in quanto ho un reddito basso: cosa posso ottenere dopo la sua abolizione?

Con l’abolizione del Reddito di Cittadinanza a partire dal 2024, il governo italiano ha introdotto due nuove misure di sostegno sociale per le persone con redditi bassi: principalmente si tratta dell’Assegno di Inclusione (ADI) e del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).

Al posto del RdC può quindi valutare se ha diritto a una delle seguenti misure in base ai requisiti e alle condizioni richieste.

  • Assegno di inclusione (ADI): l’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza per le famiglie in difficoltà economica; il sussidio è destinato esclusivamente ai nuclei familiari nel cui interno sono presenti minori, persone con disabilità, un soggetto in condizioni di svantaggio oppure persone con più di 60 anni.
    • Disponibile dal 1° gennaio 2024, è rivolto ai nuclei con valore ISEE non superiore a 9.360 euro annui e può essere richiesto per un massimo di 18 mesi rinnovabili, offrendo un supporto economico che varia in base alla composizione del nucleo familiare.
    • Per accedervi, è necessario aderire a un percorso di inclusione sociale o lavorativa personalizzato, predisposto dai servizi sociali o dai centri per l’impiego.
  • Supporto per la formazione e il lavoro (SFL): questa misura è destinata a persone abili al lavoro, di età compresa tra 18 e 59 anni, che grazie al sussidio mensile erogato possono partecipare a programmi di formazione, inserimento lavorativo o servizi di utilità sociale. Si tratta di una indennità economica temporanea, quindi, espressamente legata all’attivazione in ambito formativo.
    • Introdotto dal 1° settembre 2023, è destinato ai singoli componenti di nuclei familiari con ISEE fino a 6.000 euro, esclusi dall’ADI o che decidono di partecipare a percorsi di politiche attive per il lavoro.
    • Il SFL prevede un’indennità di 350 euro mensili e richiede la partecipazione attiva a corsi di formazione o a progetti di inserimento lavorativo. Inoltre, è compatibile con contratti di lavoro di breve durata, inferiori a 6 mesi, e permette di cumulare fino a 3.000 euro annui di reddito da lavoro senza perdere il diritto al sostegno.

Una volta verificato di essere idoneo, può presentare la domanda per l’Assegno di inclusione o per le altre misure attraverso il portale dell’INPS, facendosi eventualmente seguire anche da un CAF.

Domanda di Assegno d’Inclusione (ADI)

La domanda può essere presentata da soli online tramite il sito dell’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS oppure tramite CAF e patronati per ricevere assistenza nella compilazione dell’istanza.

Contestualmente, bisogna iscriversi al portale SIISL (anche dal sito INPS, dalla stessa pagina della domanda), siglando il PAD (Patto di Attivazione Digitale).

Una volta accolta la domanda, il nucleo familiare sarà chiamato a partecipare a un percorso di inclusione sociale o lavorativa, predisposto dai servizi sociali o dai centri per l’impiego. Se non arriva la convocazione, è comunque obbligatorio presentarsi ai Centri per l’Impiego o ai Servizi Sociali per definire e siglare il Patto di inclusione sociale o lavorativo personalizzato.

=> ADI: Patto di Inclusione Sociale entro 60 giorni

Domanda di Supporto Formazione e Lavoro (SFL)

Anche la domanda per il SFL può essere presentata online dal sito INPS in area autenticata oppure chiedendo assitenza presso i Centri per l’Impiego.

Dopo l’approvazione della domanda, il richiedente dovrà aderire a corsi di formazione o progetti di inserimento lavorativo per continuare a percepire l’indennità. Vista la complessità dei passaggi previsti, è consigliabile monitorare lo stato della domanda accedendo al portale dell’INPS o recandosi presso il CPI per l’impiego di riferimento.

È inoltre fondamentale rispettare le scadenze e le tempistiche indicate per non perdere il diritto agli aiuti.

Iscrizione al Portale SIISL

L’iscrizione al SIISL non è solo un passaggio formale ma è essenziale per garantire l’accesso agli aiuti previsti dall’ADI o dal SFL. Inoltre, attraverso il portale, vengono gestiti e tracciati i percorsi di inclusione lavorativa e le opportunità di formazione, che sono parte integrante del processo di sostegno.

  • È possibile accedere al Portale SIISL tramite il sito ufficiale dell’INPS o del Ministero del Lavoro, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
  • Una volta effettuato l’accesso, bisogna completare l’iscrizione al portale, fornendo tutte le informazioni richieste, tra cui dati personali, situazione lavorativa e altre informazioni necessarie per la valutazione della domanda.
  • Dopo l’iscrizione, sarà possibile partecipare ai percorsi di inclusione lavorativa o formazione professionale previsti dal SFL, o ai progetti di inclusione sociale legati all’ADI.
  • Il portale permette di monitorare lo stato della propria domanda e i percorsi a cui si è iscritti.

Infine, un’ultima considerazione: oltre ai sussidi ADI ed SFL, se lei ha un basso reddito certificato con ISEE, può verificare l’accesso ad altre misure e agevolazioni, a livello nazionale o locale. Anche per questo, le consiglio di rivolgersi ad un CAF, un Patronato o un sindacato, che sapranno indirizzarla una volta che avrà fornito loro tutti i dati necessari legati alla sua condizione lavorativa, familiare e reddituale.

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