Per le menomazioni permanenti dovute a patologie contratte in età infantile (poliomielite) riconosciutemi dal 1963 (2a categoria, TAB A, DPR 30 dicembre 1981, n 834), posso fare richiesta di riconoscimento dei 2 mesi di maggiorazione previsti dall’art 80, comma 3, legge 388, a partire dalla data di assunzione (01/12/1981) collocando così circa 2 anni e 4 mesi nella quota retributiva della pensione (fino al 31/12/1995)?
Sì, è possibile fare richiesta per il riconoscimento dei due mesi di maggiorazione contributiva previsti dall’articolo 80, comma 3, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, a partire dalla data di assunzione, nel suo caso il 1° dicembre 1981.
La normativa prevede che i lavoratori affetti da invalidità ascritta a una delle categorie della Tabella A allegata al DPR 30 dicembre 1981, n. 834, abbiano diritto a una maggiorazione contributiva di due mesi per ogni anno di servizio effettivamente svolto, fino a un massimo di cinque anni.
Nel suo caso, la Commissione Medica Ospedaliera ha attribuito la 2ª categoria della Tabella A per le menomazioni permanenti derivanti da poliomielite, riconoscendo così un’invalidità che rientra tra quelle per cui è prevista la maggiorazione contributiva. Pertanto, è possibile presentare la richiesta all’INPS affinché venga applicata sui periodi di lavoro svolti a partire dalla data di assunzione fino al 31 dicembre 1995, in modo da collocare i periodi aggiuntivi nella quota retributiva della pensione.
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Questi contributi sono infatti validi anche per il calcolo della quota retributiva delle pensioni miste, per i periodi di lavoro fino al 31 dicembre 1995.
Si consiglia di presentare la domanda all’INPS, allegando la documentazione medica e il verbale della Commissione Medica Ospedaliera, per ottenere il riconoscimento della maggiorazione contributiva e verificare l’impatto sul calcolo della pensione.
NB: la maggiorazione viene utilizzata per raggiungere più rapidamente l’anzianità contributiva necessaria per il diritto alla pensione, ma non aumenta l’importo della pensione per la parte calcolata con il metodo contributivo.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi