Mio marito ha cessato l’attività commerciale e rottamato la licenza commerciale. Ha 65 anni e ha versato contributi alla gestione commercianti dell’INPS per 25 anni, mentre gli ultimi 10 alla gestione artigiani. Ha diritto all’ indennizzo?
In base a quel che scrive ,mi pare che suo marito abbia tutti i requisiti per chiedere l’indennizzo che spetta ai commercianti per la cessazione dell’attività.
Si tratta di una prestazione sociale che accompagna alla pensione di vecchiaia coloro che chiudono l’attività prima di conseguire il relativo diritto. Era stata introdotto nel 2016 in via sperimentale, poi via via prorogata, e infine resa strutturale dalla legge di Bilancio 2019.
Per averne diritto, bisogna aver cessato definitivamente l’attività commerciale, riconsegnando al Comune la relativa licenza. Avere almeno 62 anni di età, nel caso degli uomini (per le donne invece il requisito anagrafico è pari a 57 anni). E ci vogliono almeno cinque anni di versamenti alla gestione commercianti.
Lei scrive che suo marito ha 65 anni di età, ha definitivamente chiuso l’attività commerciale, e ha versato 25 anni di contributi alla gestione commercianti. Mi pare quindi che abbia tutti i requisiti previsti. Non rileva il fatto che ci siano altri dieci anni di versamenti previdenziali a una diversa gestione.
Attenzione: questo indennizzo è però incompatibile con altre attività lavorative, per cui suo marito ne ha diritto solo se, oltre ad aver chiuso l’attività commerciale, non sta svolgendo appunto altri lavori da autonomo o da dipendente.
La domanda si presenta all’INPS, l’indennizzo è pari al trattamento minimo di pensione di vecchiaia (598,61 euro al mese nel 2024).
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz