Per i contributi del part-time orizzontale con contratto di collaboratore familiare, non avendo raggiunto il minimale per diversi anni, volevo recuperare le settimane mancanti per raggiungere nelle diverse annualità le 52 settimane ai fino del diritto e della misura della pensione (in totale, sarebbero circa 16 mesi). Possono essere accreditate in qualche modo senza pagare oppure possono riscattarle?
Non credo che ci sia modo di farsi accreditare questi contributi, mentre è possibile riscattarli ai fini pensionistici.
La regola generale è la seguente: i periodi lavorati in part-time sono validi per il diritto a pensione come se fossero riferiti a un tempo pieno, ma solo se viene raggiunto il minimale contributivo.
Per la misura, invece, si effettua sempre il calcolo sui contributi versati, quindi il tempo parziale rappresenta una penalizzazione. Se però, come nel suo caso, non si raggiunge il minimo di versamenti annui, c’è la penalizzazione anche per il diritto, nel senso che i contributi non riescono a coprire l’intero anno.
In questo caso, il lavoratore può ricorrere al riscatto dei contributi.
Lo prevede l’articolo 8 del dlgs 564/1996, in base al quale coloro che svolgono attività di lavoro dipendente con contratti di lavoro a tempo parziale di tipo verticale, orizzontale o ciclico, possono riscattare i periodi successivi al 31 dicembre 1996 di non effettuazione della prestazione lavorativa, non coperti da contribuzione obbligatoria.
C’è in realtà anche una seconda possibilità, prevista sempre dalla stessa legge sopra citata, che consente di effettuare i versamenti volontari per avere una contribuzione piena. In questo caso, è necessario avere almeno un anno di contribuzione effettiva nel quinquennio precedente la data in cui presenta all’INPS la domanda di prosecuzione volontaria.
L’adempimento va effettuato entro i 12 mesi successivi alla data di scadenza ordinaria del termine per la consegna ai lavoratori della certificazione CU.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz