Essendo over 60, oltre a inoltrare all’INPS la domanda Assegno di Inclusione (ADI), devo sottoscrivere anche il Patto di attivazione digitale (PAD)?
Il Patto di attivazione digitale (PAD) è sempre necessario per ottenere l’Assegno di Inclusione (ADI) che parte il mese successivo a quello in cui il richiedente sottoscrive il Patto.
Le regole sono dettagliate nella Circolare attuativa n. 105/2023 dell’INPS, dedicata alla nuova indennità ADI.
Gli over 60 sono fra le categorie degli aventi diritto, nel rispetto dei requisiti reddituali previsti, ma non sono esentati dal PAD, misura anzi centrale nell’abito di un ammortizzatore sociale basato sull’adesione a un percorso personalizzato di inclusione sociale, e non solo lavorativa, dell’intero nucleo familiare.
La procedura che bisogna effettuare è la seguente:
- presentazione della domanda online di Assegno di Inclusione all’INPS (ci si può rivolgere anche ai patronati e ai CAF);
- iscrizione alla piattaforma SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa), anche direttamente dal sito INPS, dalla stessa pagina della domanda di ADI);
- sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (anche dal sito INPS, che indirizza al SIISL).
Come sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale
L’iscrizione al SIISL e la sottoscrizione del PAD possono essere effettuate contestualmente alla presentazione della domanda (da questo link)
Con la sottoscrizione del PAD, i dati del nucleo familiare sono inviati in automatico ai Servizi sociali del Comune di residenza per l’eventuale presa in carico dei componenti e per l’attivazione di eventuali sostegni.
- Dopo la sottoscrizione digitale, si riceve una convocazione (sempre per via digitale) con cui i beneficiari sono invitati a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD. Il nucleo che non si presenta senza giustificato motivo decade dall’Assegno di Inclusione.
- Una volta sottoscritto il patto, tutti i componenti dei nucleo familiare beneficiari dell’Assegno di inclusione sono tenuti a aderire ad un percorso personalizzato, definito nell’ambito di uno o più progetti volti a identificare i bisogni del nucleo nel suo complesso e dei suoi singoli componenti. Questo Patto per l’inclusione deve essere attivato entro i successivi 60 giorni.
- Dopo, ogni 90 giorni, i beneficiari non occupabili sono tenuti a presentarsi ai servizi sociali o gli istituti di patronato per aggiornare la propria posizione.
=> Assegno di Inclusione: nuovi servizi INPS online
Sono esclusi dall’obbligo di percorso personalizzato (ma non dal PAD):
- i titolari di pensione diretta o di età pari o superiore a 60 anni;
- i componenti con disabilità, fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato;
- i componenti affetti da patologie oncologiche;
- i componenti con carichi di cura di minori di tre anni, di tre o più figli minori, di componenti con disabilità o non autosufficienza;
- i componenti inseriti nei percorsi di protezione per violenza di genere e donne vittime di violenza prese in carico da centri antiviolenza.
Quando arriva l’Assegno di Inclusione
In sede di prima applicazione” si potranno presentare le domande entro gennaio 2024 per avere diritto anche alla mensilità di gennaio stesso, con contestuale carica della “Carta di Inclusione”. Il beneficio economico decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del patto.
L’importo dell’Indennità è calcolato in base alla scala di equivalenza al nucleo familiare, fino a un massimo di:
- 500 di base più 280 euro di integrazione per l’affitto,
- 630 di base più 150 per l’affitto degli ultra67enni.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz