Al raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, anche per l’APE Sociale sarà pagato l’intero importo della pensione perequato nel tempo così come per Quota 103?
Al raggiungimento dei requisiti per la pensione l’APE Sociale si interrompe, proprio perché il lavoratore ha conseguito il diritto ad un trattamento previdenziale pieno.
L’APE Sociale, infatti, è solo una prestazione di accompagnamento alla pensione ordinaria, motivo per cui termina proprio quando si consegue il diritto al trattamento previdenziale vero e proprio.
La normativa di riferimento è la legge 232/2016 (commi 179 e seguenti), che esclude la perequazione annua per questo trattamento.
L’APE Sociale, dunque, non si rivaluta in base all’indicizzazione, di conseguenza l’importo resta fisso negli anni, fino alla sua naturale scadenza.
L’importo spettante è quello della pensione maturata al momento dell’accesso alla prestazione, ma non può superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro che, come detto, non è soggetto a rivalutazione.
Nel momento in cui si passerà dall’APE alla pensione Fornero (non c’è automatismo: al cessare della prestazione si deve fare domanda di pensione all’INPS), allora si calcolerà ex novo l’assegno spettante in base alle regole vigenti, ed applicando i coefficienti di rivalutazione del proprio montante contributivo.
=> Da APe Social a pensione: quando fare domanda
Pertanto, non si accederà ad alcun “trattamento perequato nel tempo” perché – a differenza della Quota 103, che è una pensione vera e propria – si cessa di percepire una prestazione (l’APE Sociale) per acquisirne una nuova (la pensione di vecchiaia o anticipata).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz