Se per la prestazione di APE sociale non è prevista alcuna perequazione, quando raggiungerò la pensione definitiva, questa sarà stata aggiornata automaticamente alle perequazioni degli anni passati oppure non avrà avuto nessun aumento?
La rivalutazione in base all’andamento dell’inflazione riguarda soltanto le pensioni in essere. All’APE Sociale non si applica invece l’indicizzazione annuale, in considerazione del fatto che si tratta di un trattamento assistenziale e non previdenziale. Ma questo non comporta alcuna penalizzazione.
Il montante contributivo su cui si calcola la futura pensione, infatti, si rivaluta anch’esso seppur con un meccanismo diverso. La somma dei versamenti dell’intera carriera lavorativa viene annualmente rivalutato in base al tasso di capitalizzazione. Ad esempio, per le pensioni decorrenti nel 2024 si applica un tasso del 2,3%.
Il montante continua a rivalutarsi fin quando non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, anche per chi sta fruendo dell’APE Sociale.
Tuttavia, poiché la prestazione non prevede contribuzione figurativa, negli anni in cui la si percepisce non confluiranno nuovi contributi nel montante. A meno di non svolgere contemporaneamente anche un’attività lavorativa, compatibilmente con i vincoli previsti per il diritto alla fruizione dell’APE.
Quando poi si matura l’età della pensione, al montante contributivo personale si applicherà anche un coefficiente di trasformazione sulla quota futura dell’assegno calcolata con il sistema contributivo, ovvero sui versamenti successivi al 31 dicembre 1995.
Tale coefficiente varia in base l’età anagrafica esatta di prima decorrenza della pensione, tenendo conto anche delle frazioni di mese.
Quindi, per rispondere con chiarezza alla sua domanda, mentre le pensioni in essere sono rivalutate annualmente, quelle future dei percettori di APE Sociale prevedono una rivalutazione del montante contributivo che consente di adeguarle comunque all’inflazione, anche se con un diverso meccanismo (sopra descritto).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz