Sono un medico ospedaliero, dipendente dal 31/12/1994. Non ho riscattato il corso di laurea e vorrei procedere al riscatto agevolato che però comporterebbe la rinuncia dell’unico anno “retributivo” che posso far valere. Dal momento che il riscatto del corso di laurea mi serve per accedere alla pensione di anzianità in cumulo, volevo sapere se è possibile quantificare la penalizzazione economica a cui andrei incontro nel caso scegliessi il riscatto agevolato.
Come lei giustamente rileva, il riscatto agevolato della laurea comporta il calcolo della pensione interamente contributivo. Un utile servizio che le consente di avere una prima idea in merito è il servizio online INPS o a quello di PMI.it “Calcolo riscatto di laurea“, che le permettono di mettere a confronto il costo del riscatto ordinario e quello agevolato.
Per capire poi quale sarebbe la penalizzazione sull’assegno della pensione – a cui sottrarre l’onere di riscatto, in una delle due modalità prescelte – può ricorrere al simulatore della pensione.
Ce ne sono due diversi offerti dall’INPS: uno teorico ed uno specifico sulla propria posizione contributiva (La Mia Pensione Futura Online).
In questo secondo caso, potrà non solo conoscere l’importo della pensione che le spetterebbe con il sistema misto senza il riscatto, ma anche utilizzare effettuare delle simulazioni, spostando per esempio l’anno del pensionamento.
Anche PMI.it le offre un servizio in tempo reale di calcolo pensione, che funziona in modo simile al primo: inserendo il suo montante contributivo e selezionando prima l’opzione di calcolo contributivo e successivamente quella per il calcolo retributivo o misto, potrà ottenere una simulazione dell’importo della pensione con e senza valorizzazione della quota retributiva, che varia in base all’anzianità.
Utilizzando questo tool lei potrà conoscere l’importo che maturerebbe con il riscatto agevolato. E anche, invece, quello che invece le spetterebbe scegliendo invece il riscatto ordinario (che è decisamente più oneroso).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz