Mia moglie ha versato i contributi dal 1970 al 1978 ed oggi ha 71 anni: ha diritto alla pensione di vecchiaia?
Non credo che sua moglie rientri nel requisito previsto per la pensione a 71 anni: questa forma di pensione di vecchiaia si matura con 71 anni di età e cinque anni di contributi versati, ma i contributi devono essere versati successivamente al 31 dicembre 1995.
In altri termine, è un’opzione percorribile solo dai cosiddetti contributivi puri, che cioè hanno versato tutti i contributi dal 1996 in poi e calcolano la pensione con il sistema contributivo.
Il riferimento legislativo è la Riforma Fornero, che prevede per chi ha contributi versati prima del primo gennaio 1996 la possibilità di andare in pensione di vecchiaia secondo i requisiti anagrafici e contributivi indicati nella legge – oggi pari a 67 anni con 20 anni di contributi – mentre per i cosiddetti “contributivi puri” impone come ulteriore paletto che di aver maturato una pensione pari ad almeno 1,5 volte il minimo ma, in caso contrario, concede loro in via eccezionale la possibilità di andare in pensione a 71 anni (requisito adeguato alle speranze di vita), con solo cinque anni di versamenti.
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Si tratta di una deroga pensata per coloro che non sono riusciti ad andare in pensione di vecchiaia a 67 anni. Sua moglie ha versato otto anni di contributi ma in periodi anteriori al 1996. Quindi, direi che non rientra nel perimetro di questa disposizione.
Chi non rientra in questa opzione può valutare i requisiti di accesso all’assegno sociale (67 anni di età e un reddito non superiore a 6.085,43 euro oppure, nel caso di persone coniugate, 12.170,86) oppure quelli per la pensione casalinghe con iscrizione ed erogazione del trattamento in capo al Fondo Casalinghe INPS, a cui si possono iscrivere non solo le donne ma anche gli uomini per auto-finanziarsi una piccola pensione.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz