Lavoro in un’azienda di trasporti e svolgo la mia mansione di impiegata sempre di notte ma a casa: è considerato lavoro usurante considerato che mantengo un orario notturno fisso?
Intanto la ringrazio per la domanda, che è di grande interesse. Il fatto che il lavoro venga effettuato da casa tecnicamente non rileva, se i suoi turni notturni sono comprovati: la normativa sul lavoro notturno contiene infatti una serie di paletti che riguardano sostanzialmente soltanto l’orario di lavoro.
In base a quel che scrive, il suo non è un vero contratto di smart working (che non prevede orario di lavoro fisso), ma una diversa forma di lavoro da remoto. In altri termini, mi par di capire che sia esplicitamente richiesto dal suo contratto che lei lavori di notte (in caso contrario, il discorso cambierebbe).
La legge di riferimento per il lavoro notturno (che rileva ai fini della definizione di mansioni usuranti) è il dlgs 66/2023. L’articolo 1, comma 2, lettera e, definisce lavoratore notturno:
qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero», oppure che svolga «durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro.
Se non ci sono previsioni nel contratto collettivo applicato, è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga lavoro notturno per almeno tre ore in un periodo minimo di 80 giorni lavorativi all’anno. Questo minimo viene riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale.
Il lavoro notturno è considerato usurante se viene effettuato per almeno sei ore per un numero minimo di 64 giorni lavorativi all’anno, oppure che lavorano per almeno tre ore fra mezzanotte e le cinque del mattino per l’intero anno (dlsg 67/2011).
Quindi, se il suo contratto prevede esplicitamente un orario di lavoro ricompreso nei sopra citati paletti, il suo è a tutti gli effetti lavoro notturno usurante. Se invece non c’è un obbligo contrattuale di lavoro notturno, o legato alla tipologia di mansione e di lavoro, allora il discorso cambia.
Se lei lavora di notte perché la sua mansione effettivamente lo richiede, il fatto che lei svolga la sua professione da casa non rileva in alcun modo e lei ha diritto alle agevolazioni per turnisti notturni che svolgono mansioni usuranti.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz