Sono andato in pensione a gennaio 2022 e riceverò la prima rata del TFR a ottobre 2026, la seconda nel 2027 e la terza nel 2028: in questo periodo, il trattamento si rivaluterà?
Dal momento in cui si smette di lavorare, le quote di accantonamento che vanno ad alimentare il proprio trattamento di fine rapporto o servizio (TFR o TFS) smettono di essere soggette a rivalutazione.
A fine carriera nel settore pubblico, si procede al calcolo della liquidazione che poi viene pagata secondo la rateazione prevista in base all’importo del trattamento stesso.
Il TFR o TFS dei dipendenti pubblici viene infatti pagato con tempo molto lunghi, con rate annuali se più alto di 50mila euro, ma smette di crescere fin dal momento in cui cessa il rapporto di lavoro.
Per quanto riguarda le tempistiche di liquidazione, le prime due rate saranno pari a 50mila euro ciascuna, la terza conterrà la differenza ancora dovuta. La rateazione è in tre tranche annuali nel caso dei TFS superiori a 100mila euro.
Le ricordo che dal 1° febbraio 2023 è possibile tuttavia chiedere all’INPS la liquidazione anticipata del TFS ad un tasso di interesse dell’1%. L’opzione è riservata agli iscritti al Fondo Credito (ex INPDAP e pubbliche amministrazioni), a cui tutti i dipendenti pubblici possono iscriversi se già non lo sono.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz