Percepisco un assegno di mantenimento finora mai rivalutato nonostante sia previsto annualmente. Quanto mi spetterebbe compresi gli arretrati?
L’assegno di mantenimento, per legge, deve rivalutarsi automaticamente in base all’indice FOI (prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati) al netto dei tabacchi, misurato dall’Istat e pubblicato periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale.
Per il calcolo della rivalutazione bisogna prendere come riferimento l’indice FOI del mese del primo pagamento dell’anno precedente a quello in cui il Tribunale lo ha deciso.
Ad esempio, se il giudice ha stabilito un contributo di mantenimento di 800 euro a partire dall’1/03/2019, l’anno dopo l’assegno andava rivalutato prendendo come riferimento l’ultimo indice noto all’1/03/2018, e così via.
=> Calcolo rivalutazione mantenimento
Usando il calcolatore online disponibile su PMI.it, che prende i dati direttamente dall’Istat, un assegno di 800 euro di marzo 2019 di sarebbe dovuto rivalutare fino ad oggi arrivando a 932 euro (applicando un coefficiente di 1,165).
La nuova quota costituisce ogni anno la somma sulla quale applicare l’indice di FOI l’anno successivo per determinare la nuova rivalutazione. Se non viene applicata la rivalutazione, spettano anche gli arretrati.
Il pagamento degli arretrati e degli interessi maturati sulle somme non versate va richiesto esplicitamente e c’è anche un limite di scadenza, ossia un termine di prescrizione di cinque anni.
Per la domanda di ricalcolo con arretrati, bisogna predisporre un atto di precetto e, in caso di mancato adempimento da parte dell’ex coniuge o di mancato accordo tra le parti, bisogna avviare (tramite avvocato) una procedura espropriativa davanti al giudice.
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi