Un pensionato italiano, ex dipendente comunale ora residente in Ucraina, ha diritto a non pagare le tasse imposte dall’Italia sulla pensione ma a pagarle in Ucraina?
E’ sempre prevista la possibilità di spostare la propria residenza fiscale in un altro Paese, pagando lì le tasse. E questo vale anche per le pensioni.
Ci sono però delle regole diverse, in linea di massima, che distinguono il trattamento fiscale per le pensioni dopo un impiego pubblico e per quelle dopo un impiego privato.
In pratica, la possibilità di ricevere la pensione lorda in un altro Paese convenzionato è prevista solo per i pensionati del settore privato che spostano la residenza, mentre gli ex dipendenti pubblici devono pagare le tasse sulla pensione in Italia, a meno di non prendere anche la cittadinanza. I soli paesi esteri per i quali basta il cambio di residenza fiscale sono Australia, Cile, Tunisia e Senegal.
Quando ci si trasferisce, pertanto, la prima cosa da verificare è la convenzione con l’Italia contro la doppia imposizione, che in effetti è stata siglata anche con l’Ucraina. Quindi se un pensionato ex dipendente vi si trasferisce (e nel suo caso prende anche la cittadinanza) nei casi ammessi potrà ricevere la pensione lorda e pagare poi le tasse locali.
In considerazione della situazione bellica, comunque, le consiglio – prima di iniziare una eventuale pratica – di contattare direttamente l’INPS e chiedere con precisione quali sono gli adempimenti e le tempistiche nella situazione attuale.
Segnaliamo infatti che, per questo specifico Paese che l’INPS sta pagando le pensioni agli italiani che risiedono in Ucraina sospendendo l’aggiornamento della pratica sull’esistenza in vita, per evitare di interrompere i pagamenti a fronte di difficoltà burocratiche.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz