Quest’anno compio 70 anni ma non ho ancora una pensione in quanto, dopo un primo periodo di lavoro come dipendente, ho sempre percepito compensi da prestazioni economiche di opere dell’ingegno, non soggetti a contribuzione.
Attualmente ho una partita IVA e sto versando contributi nella gestione separata ormai da 5 anni, mentre i contributi da lavoro dipendente, comprensivi del servizio militare, coprono 9 annualità. Mi sembra di aver capito che posso ricongiungere le due posizioni.
In questa situazione riuscirò prima o poi a maturare una pensione?
Se lei ha cinque anni di contributi versati può andare in pensione a 71 anni. Mi spiego meglio: per maturare la pensione di vecchiaia piena ci vogliono almeno 20 anni di contributi versati e un assegno maturato pari ad almeno 1,5 volte il minimo ma, in base a quanto scrive, lei non possiede tali requisiti. Tuttavia, chi ha comunque almeno cinque anni di contributi versati (esclusi quelli figurativi), può comunque andare in pensione a 70 anni, indipendentemente dall’importo maturato (che eventualmente viene poi innalzato al minimo, se è inferiore).
In realtà, ai 70 anni bisogna poi aggiungere gli adeguamenti alle aspettative di vita. In pratica, per agganciare questa forma di pensione bisogna attualmente avere 71 anni.
Le confermo inoltre che può utilizzare lo strumento della totalizzazione o quello del cumulo dei contributi versati in diverse gestioni: ai fini della misura, ossia dell’importo finale dell’assegno, con il cumulo gratuito, ciascun istituto previdenziale coinvolto calcolerà pro quota (applicando le proprie regole per il calcolo della pensione) per la parte di assegno di propria competenza.
Il cumulo permette quindi di sommare gratuitamente i contributi per raggiungere prima il diritto a pensione ma, a differenza della totalizzazione, è condizionato alle regole delle singole gestioni.
Le segnalo infine che esistono anche prestazioni sociali (non previdenziali) che possono andare incontro a situazioni come la sua:
- la pensione sociale, che spetta a partire dai 67 anni a coloro che sono al di sotto di determinate soglie di reddito (aggiornate annualmente); nel 2022 l’assegno sociale può andare da 460,28 a 652 euro al mese, e le soglie di reddito cambiano a seconda della composizione del nucleo familiare (intorno ai 6mila euro per chi è solo, che salgono fino a quasi 12mila euro per i coniugati);
- la pensione di cittadinanza, che a sua volta richiede 67 anni, è compatibile con altri redditi da lavoro ma sempre restano al di sotto di determinate soglie (rilevano l’ISEE, il patrimonio e il reddito familiare).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz