Leggendo le proposte che emergono dalle riunioni Governo/Sindacati, non riesco a capire se l’Opzione Tutti a 62/63 anni annullerà la possibilità di andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne oppure se si tratta di un’ipotesi che toccherà chi non può più accedere a Quota 100/102. Avendo iniziato a 16 anni, se dovessi aspettare i 62/63 anni lavorerei 57 anni, praticamente una vita intera. Grazie per il chiarimento.
Premesso che al momento si tratta solo di ipotesi e che i tempi sono ancora lunghi (la riforma pensioni vera e propria è attesa nel corso del 2022), la cosiddetta Opzione Tutti sarebbe una nuova forma di flessibilità in uscita, che si aggiungerebbe quindi alle possibilità di ritirarsi con la pensione piena, di vecchiaia o anticipata.
Come lei giustamente rileva, si tratta di superare la Quota 100-102, senza però tornare bruscamente alla Legge Fornero, che richiede 67 anni per la pensione di vecchiaia e 42 anni e dieci mesi per quella anticipata (uno in meno per le donne, come nel suo caso).
Attenzione: non si esclude che vengano riviste anche le regole attualmente previste dalla Legge Fornero per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata. I Sindacati insistono con la Quota 41, che consentirebbe di andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi, riducendo quindi l’attuale requisito.
Ma mi sentirei di escludere che in vista ci sia l’eliminazione della pensione anticipata standard, cioè basata sui contributi versati. Le nuove misure, semmai, introdurranno delle agevolazioni alle attuali formule per l’uscita dal mercato del lavoro.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz