Mi piacerebbe sapere la quota effettiva della mia pensione tenendo presente che ad oggi ho iniziato il mio 39 anno di lavoro ed ho 64 anni di età. Ho iniziato come dipendente il primo agosto 1983. Dovrei decidermi se utilizzare Quota 100 o aspettare il 2024.
La differenza fra le due opzioni – Quota 100 oppure pensione di vecchiaia – nel suo caso consiste sostanzialmente nel fatto che, continuando a lavorare, versa più contributi e di conseguenza aumenta l’importo finale dell’assegno mensile. Sul metodo di calcolo della prestazione, invece, non ci sono invece differenze. La vera discriminante è il suo desiderio di uscire prima dal mondo del lavoro (a 62 con Quota 100) oppure aspettare i 67 anni della Legge Fornero.
E’ possibile che la mini riforma pensioni attesa nella Legge di Bilancio 2022 contenga una qualche formula che consenta un passaggio graduale tra queste due opzioni, ma si tratta di cambiamenti minimi per lei, avendo già 64 anni: tendenzialmente, infatti, le nuove formule allo studio del Governo (Quota 102, Quota 103 o Quota 104) impattano sul requisito anagrafico per la pensione (a partire da 64 anni). Pertanto, non ci dovrebbero essere nuove opzioni particolarmente interessanti per lei.
Se desidera andare in pensione presto, pur maturando un montante contributivo leggermente inferiore, le conviene dunque ricorrere alla Quota 100, che non prevede alcuna penalizzazione sul sistema calcolo della pensione, ma semplicemente le consente di ritirarsi prima di maturare il requisito pieno.
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In base a quel che scrive, lei ha già il requisito per la Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi), che scade il 31 dicembre 2021. In pratica, la differenza fra il ritirarsi adesso o aspettare il 2024 sta in questi tre anni di contributi in più che potrebbe versare continuando a lavorare. Per una quantificazione precisa può utilizzare il simulatore INPS, che le consente di fare i calcoli precisi in base ai suoi versamenti.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz