Patto di non concorrenza: recesso e rivalutazione del corrispettivo

Risposta di Barbara Weisz

5 Settembre 2022 08:21

Cristian chiede:

Sono stato assunto con un patto di non concorrenza che riporta validità temporale e territoriale, definizione del settore e corrispettivo riconosciuto a fine rapporto, ma ‘azienda si riserva di non avvalersi del patto: è consentito? Questa clausola lo fa decadere permettendomi di andare a lavorare da un concorrente? Inoltre, la contropartita è di molto inferiore allo stipendio oggi corrispostomi: è prevista una rivalutazione?

L’azienda non può recedere in modo unilaterale dal patto di non concorrenza, quindi la clausola è nulla: ci sono in questo senso diverse pronunce della Cassazione. Ad esempio, con sentenza 10535 del 2020 la Suprema Corte ribadisce l’orientamento a più riprese espresso in base al quale:

la previsione della risoluzione del patto di non concorrenza rimessa all’arbitrio del datore di lavoro concreta una clausola nulla per contrasto con norme imperative.

Sono quindi  nulle clausole sul recesso come quella applicata dal suo contratto, che prevedono la possibilità di recedere dal patto di non concorrenza in modo unilaterale dal datore di lavoro, perché i rispettivi obblighi si cristallizzano nel momento in cui viene sottoscritto il patto.

Detto questo, mi pare che ad essere nulla è la sola clausola sul recesso unilaterale e non la validità del patto di concorrenza. In altri termini, anche se il patto è valido l’azienda non può recedere in modo unilaterale ma neanche il lavoratore può farlo. Trattandosi di un aspetto tecnico, legato alla formulazione dei termini dell’accordo, è necessario tuttavia consultare un esperto della materia.

Per quanto riguarda il corrispettivo pattuito al momento della stipula del patto di non concorrenza, non è raro il caso un cui, con il passare del tempo, il suo importo risulti non più adeguato e congruo.

La previsione di una sua rivalutazione, tuttavia, dovrebbe essere parte integrante del patto stesso, tanto più che anche su questo aspetto è possibile incorrere nella nullità del patto stesso, perché il pagamento del corrispettivo deve risultare congruo rispetto ai vincoli imposti dal patto.

In ultima analisi, è fondamentale valutare caso per caso, facendo valutare in dettaglio il contratto siglato da un esperto.

 

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Risposta di Barbara Weisz