Entro novembre 2021 maturerò i requisiti per accedere alla pensione precoci in quanto raggiungerò, anche grazie ai contributi figurativi, i 41 anni necessari. Essendo invalido con percentuale superiore al 74% potrò usufruire di circa due anni di figurativi accumulati negli anni. Considerato che ho 57 anni, verrei penalizzato sull’assegno pensionistico in base ai coefficienti applicati all’età anagrafica? O sulla pensione precoci tali coefficienti non si applicano?
Nel caso di penalizzazione, su una pensione piena di circa 1.300 euro mensili se aspettassi i 62 anni anagrafici, a quanto ammonterebbe la cifra che percepirei in meno andando invece in pensione ora a 57 anni?
La pensione precoci, che si raggiunge con 41 anni di contributi, non prevede nessuna penalizzazione sul calcolo dell’assegno. In altri termini, lei prende interamente l’assegno maturato in base ai versamenti, senza decurtazione in base all’età anagrafica. Quest’ultimo elemento, infatti, non rileva in alcun modo.
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Quindi, per rispondere con precisione alla sua domanda, non c’è alcuna differenza sul metodo di calcolo dell’assegno che lei ha già maturato a 57 anni spettando invece i 62 anni. L’unica differenza è che, se continua a lavorare per altri cinque anni, aumenterà il suo montante contributivo e quindi percepirà una pensione più alta, ma non in considerazione di una tipologia di calcolo più favorevole bensì per il maggior numero di anni contributivi accumulati.
Quindi, continuando a lavorare, la sua pensione a 62 anni sarà più alta di quella maturata a 57 anni, in considerazione dell’incremento del montante contributivo e nulla più. Se in via ipotetica lei smettesse di lavorare a novembre, quando avrà maturato il requisito dei 41 anni, e aspettasse a chiedere la pensione quando avrà 62 anni (senza versare ulteriori contributi) non ci sarebbero differenze nel metodo di calcolo dell’assegno.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz