Lavorando in smart working, situazione divenuta permanente con il Coronavirus, vorrei sapere come richiedere al datore di lavoro la fruizione di quote di retribuzione in fringe benefit per acquistare in maniera agevolata l’attrezzatura necessaria a lavorare da casa. Si tratta di una scelta volontaria dell’azienda o si può fare specifica richiesta di bonus?
I fringe benefit sono somme che il datore di lavoro può scegliere di prevedere a favore dei dipendenti, utilizzando le relative agevolazioni fiscali. Quello che viene a volte definito come “bonus smart working“, in realtà è sostanzialmente un possibile utilizzo del fringe benefit, per il quale il decreto Sostegni ha prorogato il raddoppio a 516,46 euro per l’intero 2021. Significa che per quest’anno è esentasse (perché non fa reddito) il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai dipendenti fino al tetto di 516,46 euro. Si è parlato di bonus smart working perché queste somme possono essere utilizzate dal dipendente per attrezzare le postazioni di lavoro, ma di fatto non è di per sè una novità.
Di fatto, si tratta di una scelta dell’azienda, in genere prevista contrattualmente (ad esempio, dal contratto integrativo aziendale). Se la sua impresa non riconosce questi benefit, lei non ha a disposizione alcun bonus smart working. Nulla le impedisce però di promuovere presso il suo datore di lavoro l’adozione di questi strumenti, che sono convenienti anche per il datore di lavoro, in quanto deducibili.
Se invece nella sua azienda ci sono già strumenti di welfare aziendale, deve verificare cosa comprendono. Se per esempio avete a disposizione dei voucher, verifichi quali spese sono ammesse. Anche in questo caso, può eventualmente sensibilizzare l’azienda ad aggiungere beni e servizi utili allo smart working.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz