Nel corso della carriera lavorativa, i contributi versati in misura superiore al massimale previsto per un determinato periodo (da diversi datori di lavoro) nella gestione dei parasubordinati sono considerati utili per il calcolo della pensione? In caso contrario, posso fare domanda per il rimborso (in via autonoma rispetto al datore di lavoro)?
I contributi previdenziali versati oltre il massimale in effetti non hanno impatto sulla pensione, nel senso che non vengono conteggiati e non ne aumentano l’importo, ma questa regola vale solo per chi va in pensione con il sistema contributivo. Quindi, la prima cosa da verificare per capire se i contributi versati in eccesso rispetto ai massimali producano o meno pensione è il sistema previdenziale:
- se lei ha iniziato a lavorare prima del 1996, oppure esercita l’opzione per il calcolo interamente contributivo della pensione, i contributi in eccesso non vengono conteggiati per calcolare l’assegno previdenziale;
- se invece rientra nel sistema misto o addirittura in quello retributivo, tutti i contributi versati producono pensione.
Per quanto riguarda invece il recupero, lo può chiedere solo il datore di lavoro che ha versato i contributi in eccesso, non mi pare che la domanda possa essere presentata autonomamente dal lavoratore.
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Il riferimento di prassi è la circolare INPS 63/2019, in base alla quale, per i lavoratori rientranti nel sistema pensionistico contributivo, la retribuzione percepita oltre il limite annualmente fissato non è assoggettata a contribuzione previdenziale né viene computata nel calcolo delle prestazioni pensionistiche. Le regole si applicano anche alla gestione separata.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz