Mio marito ha cessato la sua attività di autonomo il 30/06/2020, da allora è disoccupato e non percepisce nessun sostegno da parte dello Stato. Ha percepito lo scorso anno l’indennità di due mesi per Partite Iva. Può presentare all’INPS la domanda per i 2400 una tantum?
In base a quel che scrive non sembra che suo marito abbia i requisiti per l’indennità INPS da 2400 euro. Il bonus è previsto a favore di specifiche platee di lavoratori, fra i quali non figurano gli autonomi che hanno cessato l’attività. Mi spiego meglio: fra i destinatari dell’Indennità Covid da 2400 prevista dal Decreto Sostegni rientrano solo determinate tipologie di lavoratori dipendenti (ad esempio gli stagionali o quelli a termine con specifici requisiti), oppure alcune categorie di autonomi. Fra questi ultimi, sono per esempio compresi gli autonomi occasionali o i venditori a domicilio.
La fattispecie dell’autonomo con partita IVA e attività cessata a metà 2020 non è ricompresa.
Ecco quali sono le categorie di aventi diritto al bonus da 2400 euro:
- lavoratori stagionali e i lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori intermittenti;
- lavoratori autonomi occasionali;
- incaricati alle vendite a domicilio;
- dipendenti a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
- lavoratori dello spettacolo.
Per lo Partite IVA, lo stesso decreto Sostegni prevede contributi a fondo perduto, a fronte di perdite di fatturato, ma esclude coloro che hanno già chiuso l’attività al 23 marzo scorso, data di entrata in vigore del decreto. Quindi, direi che il suo caso non è ricompreso nemmeno in questa platea.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz