Sono dipendente comunale, con qualifica di maestra di asilo nido. Ad agosto andrò in pensione con Opzione Donna, con 37 anni e 7 mesi di contributi e avendo lavorato sempre a tempo pieno. Una mia collega, con gli stessi anni di anzianità ma con gli ultimi vent’anni in part-time al 75%, percepirà il mio stesso importo di pensione: come è possibile?
Il calcolo della pensione riguarda l’intera vita lavorativa. Pur con la stessa anzianità contributiva e con la differenza fra part-time e full-time negli ultimi anni, l’importo finale è il frutto di vari fattori tra cui l’età anagrafica, importi dello stipendio dell’intera carriera, l’esistenza di contributi figurativi, la tipologia di calcolo dell’assegno (contributo, retributivo o misto) legato all’opzione di uscita dal mercato del lavoro e dall’anno di avvio dei contributi versati, e così via.
=> Calcolo pensione con sistema retributivo, contributivo o misto
Con l’Opzione Donna – che consente alle lavoratrici di ritirarsi prima ma con un ricalcolo interamente contributivo della pensione – il tempo parziale ha impatto negativo sulla misura dell’assegno previdenziale mentre con la pensione di vecchiaia standard è possibile fruire di un sistema misto, con gli anni precedenti al 1996 vengono calcolati con il retributivo.
Ai fini del suo caso, è utile ricordare le regole di fondo sull’impatto che il lavoro part-time ha sulla pensione. Per quanto riguarda il diritto a pensione (anzianità contributiva), nel settore pubblico gli anni con lavoro a orario ridoto vengono conteggiati interamente (quindi non c’è penalizzazione). Per quanto riguarda la misura (importo finale), invece, l’assegno si abbassa se il calcolo è contributivo (perché parametrato al montante contributivo versato), mentre non c’è impatto negativo su eventuali annualità in part-time con calcolo retributivo.
Inoltre, (ed anche questo potrebbe spiegare il suo caso), i lavoratori in part-time possono alzare l’assegno previdenziale versando i contributi volontari.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz