Sono stato riconosciuto invalido civile al 67% per cause non legate al datore di lavoro. Dal 2018 l’azienda mi ha inserito come lavoratore disabile, chiedo se le malattie sottese o connesse a invalidità riconosciuta rientrano nel computo dei 180 giorni.
Premetto che si tratta di una materia controversa, su cui esistono diversi orientamenti giurisprudenziali. In ogni caso, c’è uno specifico riferimento normativo che consente di considerare illicenziabile per superamento del periodo di comporto il lavoratore disabile nel caso in cui la malattia sia connessa con l’invalidità. Si tratta del dlgs 213/2003, in base al quale:
al fine di garantire il rispetto del principio della parità di trattamento delle persone con disabilità, i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad adottare accomodamenti ragionevoli, come definiti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 18/2009, nei luoghi di lavoro, per garantire alle persone con disabilità la piena eguaglianza con gli altri lavoratori.
=> Licenziamento e verifica del periodo di comporto
Ci sono diverse sentenze dei giudici di merito che ritengono questa disposizione incompatibile con il licenziamento del lavoratore disabile per superamento del periodo di comporto determinato da malattie connesse con la sua condizione di disabilità, già nota l datore di lavoro. Per esempio, la sentenza 20012/2019 del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, e quella del Tribunale di Milano 2857/2016.
Va detto che ci sono però anche pronunciamenti, sempre dei giudici di merito, che vanno in senso contrario, ritenendo che questi licenziamenti non siano discriminatori (ad esempio, un altro pronunciamento del tribunale di Milano, 1883/2017).
C’è anche un pronuncia di Cassazione che esclude questi licenziamento, in riferimento però al caso specifico in cui ci sia un collegamento fra le mansioni a cui è stato adibito il lavoratore e l’insorgere della malattia. La sentenza 9395/2017 prevede che, nell’ipotesi di rapporto di lavoro con invalido assunto nelle categorie protette, «le assenze dovute a malattie collegate con lo stato di invalidità non possono essere computate nel periodo di comporto, ai fini della conservazione del posto di lavoro ex art. 2110 cod. civ., se l’invalido sia stato adibito, in violazione dell’art. 20 della legge n. 482 del 1968, a mansioni incompatibili con le sue condizioni di salute». Mi sembra un riferimento importante d tener presente nel caso in cui si debba valutare un licenziamento di questo tipo.
Infine, è sempre utile verificare se ci sono disposizioni specifiche relative alle regole da applicare alle categorie protette nello specifico contratto di lavoro applicato al lavoratore.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz