Ho lavorato 15 mesi in un’azienda, ho avuto 4 proroghe di cui due con causale Covid. Ora il mio contratto è scaduto e non mi hanno trasformato in tempo indeterminato. Posso fare raccomandata per il diritto di precedenza? L’azienda può continuare ad assumere a tempo determinato? Oppure prima dovrei essere chiamata io? Ho letto che il diritto di precedenza vale un anno, ma da fine contratto o ricezione raccomandata? Cosa succede se l’azienda non rispetta la precedenza?
Regole Covid a parte sui rinnovi 2021, lei ha un diritto di precedenza di 12 mesi dal termine del rapporto di lavoro nel caso in cui l’azienda effettui delle nuove assunzioni a tempo indeterminato che implichino l’attribuzione delle sue stesse mansioni. Non è invece esercitabile se vengono fatti nuovi contratti a termine a meno che non si tratti di lavoratrici che hanno goduto del congedo di maternità oppure che si tratti di attività stagionali (nel qual caso non serve neppure una durata minima del contratto svolto).
Nel suo caso, se vuole esercitare questo diritto deve comunicarlo all’azienda. Direi che una lettera raccomandata è certamente una procedura corretta, eventualmente chieda all’impresa se prevede una procedura diversa. L’azienda è tenuta a rispettare il diritto di precedenza, se non lo fa può opporsi rivolgendosi a un sindacato o a un avvocato. Il riferimento normativo è l’articolo 24 del dlgs 81/2015, che disciplina il diritto di precedenza.
Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi, il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato presso la stessa azienda, ha prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine.
=> Assunzioni agevolate e diritto di precedenza
La decorrenza del periodo di precedenza parte dunque dal termine del contratto a tempo determinato. La stessa norma prevede poi che il lavoratore comunichi ufficialmente all’azienda la volontà di esercitare questo diritto entro sei mesi dal termine del rapporto di lavoro (o entro tre mesi nel caso di attività stagionali).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz