Nel mese di marzo mi sono recata a lavoro 15 giorni e per i restanti 7 giorni ho beneficiato del permesso l.104/92. Vorrei sapere se mi spetta il bonus di 100 euro per intero o se l’importo deve essere calcolato in base ai giorni effettivi di lavoro.
Stando all’interpretazione letterale alla norma e del provvedimento attuativo, lei ha diritto al premio in busta paga solo in relazione ai 15 giorni lavorati.
Vero è che la circolare dell’Agenzia delle Entrate fornisce un’interpretazione in qualche modo estensiva della norma, prevedendo per esempio che i giorni di ferie o malattia non si conteggino ai fini del premio di 100 euro. Ma lei parla di un congedo da legge 104, fattispecie non specificata dal documento di prassi.
La circolare esclude dal calcolo solo «le giornate di assenza per aspettativa senza corresponsione di assegni». Il suo congedo, invece, è retribuito, in base alle regole previste dalla legge 104, di conseguenza ritengo che vada calcolato.
In realtà, la ratio della norma sembrerebbe quella di non considerare quelle tipologie di assenza dal lavoro che si sarebbero comunque verificate, focalizzandosi soltanto su ciò che non è smart working. Se così fosse andrebbero inclusi nel calcolo del premio anche i permessi 104 ma anche altre tipologie di permesso retribuito, come la maternità obbligatoria (o congedi di altra natura ancora): tutte voci che la circolare non elenca, evidentemente perchè non le annovera tra quelle rilevanti per il calcolo del premio.
In ogni caso, visto che non c’è un’esplicitazione relativa ai congedi ex legge 104 né nella norma primaria (articolo 63 del Cura Italia) né nella circolare delle Entrate, può sussistere il dubbio, che meriterebbe in effetti nuovi chiarimenti interpretativi.
Ricordiamo che il bonus spetta ai lavoratori dipendenti fino a 40mila euro di reddito, che si sono recati fisicamente al lavoro nel mese di marzo.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz