Con riferimento alla contribuzione figurativa prevista per la Cassa Integrazione in Deroga varata con D.L. 18/2020 (Decreto Cura Italia) il datore di lavoro è dispensato, per la durata della CIGD, dal versare i contributi previdenziali ai suoi dipendenti oppure l’Inps può, successivamente, richiedere al Datore il versamento effettivo dei contributi stessi?
Nel caso della cassa integrazione in deroga con causale Coronavirus come lei giustamente rileva i contributi sono figurativi. Significa che non vengono versati dal datore di lavoro. In pratica, i periodi di contribuzione figurativi (regola che vale sempre, non limitatamente a questo caso) sono validi ai fini del diritto e della misura della pensione, senza che venga effettivamente effettuato il versamento. Sono quindi contributi che sostanzialmente vengono riconosciuti dall’istituto previdenziale, anche se non sono stati versati.
=> In pensione con contributi figurativi e volontari
Per rispondere precisamente alla sua domanda, il datore di lavoro non solo non deve versare i contributi (che sono appunto riconosciuti direttamente dall’INPS), ma non è in alcun modo previsto che l’istituto previdenziale li chieda poi in un secondo momento. Non si tratta di una proroga dei versamenti contributivi, ma di un istituto specifico, che riguarda la cassa integrazione (che non viene pagata dai datori di lavoro, ma dalla collettività).
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz