Sono dipendente a tempo indeterminato presso un punto vendita di un gruppo della grande distribuzione. Inoltre dal 2015 ho partita IVA come ditta individuale in quanto titolare di un piccolo negozio. Attualmente c’è il rischio di cassa integrazione o mobilità. Ho diritto ad accedere ad ammortizzatori sociali o Naspi essendo anche titolare di partita IVA?
La NASpI è compatibile con un’attività da lavoro autonomo che però non può superare i 4mila 800 euro. Quindi, nel suo caso, se il reddito che le deriva dall’attività a partita IVA è inferiore a questa cifra, può percepire il sussidio, in caso contrario non ha diritto all’indennità di disoccupazione. Tutte le regole sono contenute nella circolare applicativa INPS 94/2015.
Nel caso in cui il titolare di lavoro autonomo sia sotto la cifra sopra riportata (4mila 800 euro), deve informare l’INPS entro un mese dalla domanda di NASpI, dichiarando il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività. In questo caso, l’indennità NASpI è ridotta di un importo pari all’80% dei del reddito previsto.
=> NASpI per autonomi: requisiti e decurtazioni
La riduzione viene poi ricalcolata d’ufficio nel momento di presentazione della dichiarazione dei redditi (in caso di esenzione, il beneficiario è tenuto a presentare all’INPS un’apposita auto-dichiarazione concernente il reddito ricavato dall’attività lavorativa entro il 31 marzo dell’anno successivo). Se non la presenta il lavoratore è tenuto a restituire la NASpI eventualmente percepita.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz