Nelle dimissioni volontarie del dipendente, il danno che arrecano all’azienda non viene calcolato? L’azienda si trova a dover far fronte a carichi di produzione senza un dipendente, per ragioni di professionalità non subito sostituibile.
Proprio per consentire all’azienda di organizzarsi, tutti i contratti prevedono un periodo di preavviso in caso di dimissioni.
Il dipendente e il datore di lavoro possono anche mettersi d’accordo, rinunciando alla parte di preavviso di propria competenza (in genere, infatti, è necessario rispettare una tempistica precisa tanto a carico del dipendente quanto dell’impresa).
Ci sono particolari casi in cui il dipendente non è tenuto al preavviso, ad esempio le dimissioni per giusta causa, ma in tutte le altre situazioni, e con la maggior parte dei contratti, è necessario avvertire per tempo l’azienda.
Nel caso in cui il dipendente dia le dimissioni senza preavviso, infatti, i contratti in genere prevedono una specifica penale.
Altresì è previsto che l’azienda possa trattenere dalla busta paga lo stipendio che corrisponde al preavviso mancato (in pratica, invece che lavorare durante il preavviso, il dipendente paga una somma che corrisponde al periodo di mancato preavviso.
Tra l’altro, la durata del preavviso è in molti contratti proporzionale a quello che si suppone possa essere il valore del dipendente in azienda, ad esempio è più esteso laddove c’è maggiore anzianità, proprio per dare tempo all’azienda di rimpiazzare la risorsa e le sue competenze.
Se dunque il dipendente rispetta il preavviso previsto dal contratto, non arreca danno all’azienda ma esercita semplicemente un suo diritto.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz