Si possono escludere contributi svantaggiosi nell’ambito dei 38 anni richiesti per quota 100?
In linea generale, alla pensione quota 100 si applicano le stesse regole previste per le altre forme previdenziali.
In mancanza di diversa indicazione (chieda conferma all’INPS), la neutralizzazione dei contributi svantaggiosi dovrebbe quindi potersi applicare, con i consueti paletti: la Corte Costituzionale (sentenza 173/2018) stabilisce ad esempio il diritto anche per i lavoratori autonomi, ma solo in relazione ai versamenti successivi a quelli minimi necessari per la maturazione della pensione.
I riferimenti normativi sono in realtà complessi (la materia è stata demandata per lo più alla giurisprudenza). In ogni caso, tenga presente che l’operazione ha senso solo in relazione ai versamenti valorizzati con il sistema retributivo.
Quindi, per rispondere alla sua domanda: per applicare ai 38 anni di contribuzione richiesta ai fin i della quota 100, l’opzione è interessante per coloro che hanno almeno 18 anni precedenti al 31 dicembre 1995, calcolando di conseguenza la pensione (fino a 2012) con il retributivo.
Va altresì ricordato che su 38 anni, almeno 35 devono essere di contributi effettivamente versati, escludendo quindi i figurativi da malattia e NASpI.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz