Mi sorge un dubbio sul metodo di calcolo che l’Inps adotta per la perequazione annuale. Nel calcolo della perequazione 2019 pari al 1,1% per i mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo, secondo le norme della legge 388/2000 è stato adottato il metodo progressivo, a scaglioni di reddito, con calcolo solo sulla parte eccedente. In questi giorni mi è arrivato il ricalcolo per gli stessi mesi, secondo le norme della legge 145/2018 ed è stata applicata la sola aliquota di mia competenza su tutto l’ammontare della pensione lorda mensile, risultando pertanto una perequazione mensile quasi dimezzata rispetto al metodo adottato precedentemente. E mi chiedono il rimborso della differenza. Quale è il metodo corretto: quello progressivo a scaglioni o quello dello scaglione unico in cui ricade la propria pensione lorda?
Il meccanismo applicato dall’INPS è corretto: la rivalutazione viene fatta sull’importo complessivo della pensione. E le aliquote che si applicano dal 2019 sono meno favorevoli di quelle applicate nel primo trimestre, per questo scatta la restituzione.
Il punto è che la manovra 2019 (comma 260 legge 145/2018) ha disposto un nuovo meccanismo di perequazione, che però l’INPS non è riuscito ad applicare fin dal gennaio scorso.
Il sistema a tre scaglioni (previsto dalla legge 388/2000) è stato ora applicato anche al primo trimestre 2019, ed essendo meno favorevole (aliquote al 100% fino a tre volte il minimo, al 90 e al 75%), da aprile è dovuta una differenza all’INPS (conguaglio).
Il sistema di perequazione, in base a quanto stabilisce la manovra 2019, è quello previsto dall’articolo 34, comma 1, della legge 448/1998, in base al quale il meccanismo si applica per ogni singolo beneficiario in funzione dell’importo complessivo dei trattamenti previdenziali.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz