Per accedere alla quota 100 pensavo di riscattare 110 settimane mancanti ai 38 anni di requisito contributivo. Il riscatto di laurea è tuttavia molto caro: non vorrei intraprendere una strada senza poi aver raggiunto i risultati sperati. Tutti quelli che faranno domanda otterranno la pensione anticipata?
Le consiglio di non fare nulla fino a quando non sarà definito il provvedimento sulla quota 100, che fornirà i necessari chiarimenti sulla validità dei contributi da riscatto. Non mi pare che, in base alle anticipazioni fino a questo momento fornite, questa ipotesi si possa escludere, ma in ogni caso non ci sono certezze.
La legge sulla quota 100 in questo momento non c’è, la manovra 2019 ha previsto i necessari stanziamenti economici e il Governo è impegnato a mettere a punto un decreto, atteso entro la fine di questo mese di gennaio. I tempi sono relativamente stretti, anche perché è previsto che la misura entri in funzione nei primi mesi del 2019 (in base alla bozza ufficiosa del decreto, dal primo aprile).
Ma, ripeto, al momento non c’è la norma, per cui non possiamo sapere in che modo sarà possibile valorizzare i contributo da riscatto nei 38 anni necessari per raggiungere al quota 100 (sommati ai 62 anni di età).
Ci erano state anticipazioni di stampa sulla possibilità di un riscatto di laurea flessibile: cosa significherebbe? Che mentre finora era necessario riscattare gli anni di laurea sborsando una cifra molto grossa, con la nuova opzione si riscatterebbero anche solo poche settimane, versando dunque un importo minore (e ottenendo di conseguenza una pensione anticipata meno sostanziosa) ma almeno raggiungendo il requisito contributivo.
Ma ripetiamo: questa opzione al momento non è presente in nessun testo di legge nè sembra essere stata inserita nel decreto attuativo. Per avere certezze, è necessario attendere la prossima settimana.
Quindi, direi che le conviene non fare nulla fino a quando non ci sarà la legge, che come abbiamo detto è attesa entro fine mese, e a quel punto avremo più certezze relative ai contributi da riscatto. Muovendosi prima, rischia in effetti di intraprendere un istituto oneroso, che magari poi non riesce ad utilizzare.
In quanto alle risorse stanziate, il discorso è il medesimo: è vero che si istituisce una nuova formula di pensione anticipata (quota 100), ma è anche vero che le risorse disponibili sono limitate: parimenti all’APe Sociale, potrebbero essere previsti dei tetti specifici, senza dare la garanzia al 100% di ottenere la quota 100 una volta raggiunti i requisiti. Dunque, l’unica è aspettare ancora qualche giorno!
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz