Mia figlia iscritta alla Gestione Separata come professionista, residente in Italia ma con marito greco, avrà un figlio in Grecia.
Ha diritto a richiedere l’assegno di maternità da parte della gestione separata INPS a cui ancora contribuisce?
Non vedo motivi per cui non dovrebbe avere diritto alla maternità, che non mi risulta dipenda in alcun modo dal luogo di nascita del figlio. Il diritto per le lavoratrici iscritte alla gestione separata è previsto dalle legge 296/2006. Queste lavoratrici, dal novembre del 2007 pagano un’aliquota aggiuntiva dello 0,22% destinata proprio a finanziare l’indennità di maternità. A cui hanno diritto indipendentemente dal fatto che il figlio nasca in Italia o all’estero.
La durata del congedo è analoga a quella prevista per le lavoratrici dipendenti, quindi cinque mesi (due prima del parto e tre dopo).
La questione del diritto alla maternità nei casi di permanenza all’estero si pone solo nel caso di adozioni internazionali: in questo caso, il diritto alla maternità sussiste solo se alla fine viene approvato il provvedimento di adozione o di affido.
Ma questo non è il caso di sua figlia, che ha diritto al congedo per cinque mesi ed è libera di decidere dove partorire.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz