Ho iniziato a lavorare nel 1983 a 14 anni e dal sito INPS la data presunta della mia pensione prevede un’uscita dal lavoro con quasi 45 anni di contributi a 59 anni di età, con una penalizzazione del 40% sullo stipendio. E’ normale?
In base a quanto scrive, al momento lei ha circa 35 anni di contributi. Troppo pochi per accedere a qualsiasi forma di pensione anticipata, ma comunque sufficienti per uscire prima rispetto alla simulazione INPS, ammesso che lei abbia gli altri requisiti del caso.
La prima opzione è la pensione anticipata precoci, riservata a coloro che hanno 41 anni di contributi, di cui almeno uno versato prima dei 19 anni. Però bisogna anche rientrare in una delle quattro tipologie di lavoratori aventi diritto: disoccupati, caregiver, lavoratori con disabilità almeno del 74%, addetti a una delle 15 mansioni gravose previste dalla legge 232/2016. Se lei rientra in una di queste categorie, può andare in pensione con 41 anni di contributi, a cui aggiungere gli scatti legati all’aumento delle aspettative di vita (dal 2019, 41 anni e cinque mesi di contributi).
Se non rientra fra i lavoratori con diritto alla pensione precoci, l’opzione più conveniente è quella della pensione anticipata. Nel 2018 il requisito per i dipendenti è pari a 42 anni e 10 mesi di contributi. Dal 2019, bisognerà aggiungere cinque mesi, arrivando quindi a 43 anni e due mesi. Poi, molto approssimativamente, dal 2021 scatteranno due mesi ogni biennio. Per intenderci, nel 2027, ci vorranno 43 anni e 11 mesi di contributi. Lei, a quel punto, avrà già 44 anni di contributi, quindi potrà andare in pensione anticipata.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz